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Dintorni di Prato della Valle


Imboccata questa strada spicca subito all'occhio una casa dalla tipica facciata lombardesca, risalente al XV secolo.


RIVIERA TISO DA CAMPOSAMPIERO
Imboccata questa strada spicca subito all’occhio una casa dalla tipica facciata lombardesca, risalente al XV secolo, con una particolarità: le finestre quadrate che di solito illuminano la soffitta, qui illuminano invece lo scantinato.

VIA ROGATI
Casa Genova (civ. 11) ora sede del collegio Gregorio Barbarigo. Fu fatta edificare dal conte da Genova che ne iniziò la costruzione nel 1500. Per affinità stilistiche con alcuni edifici di Lorenzo da Bologna l’opera era stata attribuita a questo architetto (egli infatti risiedeva nel territorio padovano fin dal 1465 e vi aveva lavorato certamente fino al 1508); tuttavia, da un’analisi più attenta, oggi si propende di più ad attribuirlo al Maggi.
La facciata è caratterizzata dall’accentuazione di elementi geometrizzanti.
Palazzo Candi (civ. 16). E’ un’architettura forse contemporanea alla casa Genova. La facciata porticata presenta una quadrifora e monofore arcuate di proporzioni assai allungate; il paramento campeggiante tutta la superficie del prospetto non ha la purezza linguistica e l’organicità dell’edificio di fronte. Le decorazioni architettoniche sono dovute ai vicentini Vincenzo e Matteo Grandi.
Civico 8. Più avanti, sulla vecchia casa contrassegnata con il civ. 8, una lapide fatta apporre dal comune di Padova ricorda che in questa zona nacque Andrea Palladio.

VIA PAOLI
Al civico n. 14 la Villa Sgaravatti, dove nello stupendo giardino si trovano pittoricamente inseriti i resti delle antiche difese della civica cinta murata, tra cui la torre denominata del Diavolo. Essendo proprietà privata la torre non è visibile da vicino: il punto ideale per osservarla è l’imbocco di via S. Pio X.

PIAZZA ACCADEMIA DELIA
Un tempo qui esisteva l’Accademia d’armi omonima, fondata nel 1608 dal capitano di Padova Girolamo Duodo insieme con altri nobili e fu famosa fino al 1801 anno in cui fu soppressa. L’accademia aveva lo scopo di insegnare ai nobili gli esercizi militari e la matematica. Fu celebre per le pubbliche esibizioni di scherma e di equitazione; ebbe molti privilegi dalla Repubblica Veneta. Il suo splendore andò tramontando alla fine del 1700; risorse nel 1830 col nome di Nuova Delia, e successivamente come società del Galoppatoio, fino alla sistemazione dei quartieri di Vanzo che ne assorbì i terreni e i fabbricati.
VIA S.MARIA IN VANZO
Al civico 32 si trova il Pio Istituto in Vanzo. Sede di una scuola privata, è affiancato da una piccola chiesa risalente al XVIII secolo, che in occasione dell’allargamento della strada nel 1960 subì alcuni rimaneggiamenti e fu spogliata di tutte le sue opere, trasferite nella chiesa di S. Maria in Vanzo, attigua al Seminario Maggiore.

VIA CAVALLETTO
Monumento di Alberto Cavalletto, patriota padovano (1813-1897), opera novecentesca di Augusto Sanavio.

Convento delle Eremite di S. Bonaventura (clausura):
Orari: la chiesa è aperta solo durante le funzioni religiose: tutte le mattine alle 7.15; il sabato alle 7.30; la domenica alle 7.30 e alle 16. Il convento è sede delle Suore Eremite di S. Bonaventura; essendo un ordine di clausura, esse non possono incontrare nessuno: per avere informazioni su altri orari di apertura della chiesa o per parlare con loro è necessario suonare il campanello a fianco del portoncino minore; una volta entrati si può comunicare con una delle suore attraverso una grata. Altre informazioni presso il parroco della Chiesa del Torresino (tel 049.8226111)

L’ordine di queste suore fu fondato nel 1612, grazie ad una donazione della nobildonna Veneziana Lucia Noventa, di una serie di abitazioni in zona Pontecorvo a Suor Graziosa Santa Cechini. Il luogo era tuttavia angusto e poco adatto alla preghiera in quanto si trovava in prossimità di chiassose osterie, cosicchè pochi anni dopo si decise di trasferirlo presso l’attuale sede.
Il muro di recinto fu completato nel 1682 e nel 1688 erano conclusi il monastero e la chiesa, sotto la direzione della dinamica ventiduenne Suor Giovanna Maria Zorzi.

Chiesa: la facciata è ripartita da quattro lesene doriche ed un timpano triangolare. Dentro una nicchia è collocata una statua in pietra tenera attribuita dall’iscrizione ad Antonio Zanini detto Mangran da (1693).
L’interno è scandito da tre altari: quello sulla sinistra, ospita una Sacra Famiglia su tela di Pietro Damini da Castelfranco (XVII), seguono due tele con S. Giovanni da Capistrano e S. Bernardino di pittore del XVIII secolo; presso il presbiterio, tela con Quattro Santi di Gaspare Dizioni (XVIII); presso il terzo altare Immacolata concezione vicina alla scuola di Francesco Zanella (XVIII).

VIALE 4 NOVEMBRE
Si trova il monumento a Vittorio Emanuele II, già nella Loggia della Gran Guardia, qui collocato nel 1938, è opera dello scultore Odoardo Tabacchi di Valganna. (1882)

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