Lavorare… stanca

19 Luglio 2013 By Elena Bottin

Musiche originali e arrangiamenti di Massimo Betti e Stefano Fascioli, luci di Paolo Vaccani e Juan Carlos Tineo Reyes, scenografia di Andrea Cavarra; in coproduzione con la Cooperativa sociale onlus e.s.t.i.a. In scena un’attrice, che interpreta più personaggi, e due musicisti. Un monologo con canzoni e musica dal vivo che parte dal racconto semiserio della precarietà totale, lavorativa e sentimentale, dell’attrice che lo interpreta, dei trentenni ormai quarantenni, di tutti gli artisti in generale, per approdare al caso dei suicidi a France Telecom, in particolare alla vicenda di Michel Deparis, cinquantenne, appassionato della maratona e quindi avvezzo alla resistenza e al dolore dei crampi, suicidatosi il 13 luglio del 2009, dopo aver lasciato una lettera lucida e disperata. Lo spettacolo si interroga sul senso e sull’importanza del lavoro nella vita di ogni essere umano: un senso ormai stravolto nella società moderna. Si tratta anche di una riflessione sul senso del tempo ed è un invito ad immaginarsi una nuova forma di organizzazione sociale che permetta un’esistenza più umana, libera e felice.