Amleto The Grief

27 Settembre 2016 By Valentina

La compagnia Ego Sum composta da 13 componenti, di cui 8 danzatrici con la sindrome di Down, nel 400esimo anniversario della morte del drammaturgo inglese William Shakespeare, mette in scena lo spettacolo di danza contemporanea ‘Amleto The Grief’. Le giovani danzatrici con la sindrome di Down, tra i 20 e i 30 anni, sono già frequentanti i corsi di danza e teatro e soprattutto i percorsi di autonomia della Cooperativa Vite Vere – Down DADI. Si tratta di esperienze formative volte a portare i giovani ad un livello di gestione e conoscenza di sé, che permettano loro di vivere una vita autonoma, piena negli interessi e nella realizzazione delle proprie aspirazioni.
I giovani artisti hanno provato per oltre 1 anno, tra Siena e Padova, crescendo in abilità e sicurezza e dopo la fortunata esperienza di poco meno di 2 anni fa, con lo spettacolo ‘Gli indistinti confini’, liberamente tratto dalle Metamorfosi di Ovidio sempre per la regia di Irene Stracciati, sono pronti a stupirci nuovamente.
La partecipazione a questo secondo importante spettacolo segna una tappa importante per la loro autodeterminazione, tanto che ad oggi possono ben dirsi professionisti della danza e del teatro.

In italiano the grief si traduce con ‘la fatica di stare al mondo’. Amleto è dolente e tormentato, com’è tipico del personaggio della nota tragedia. La narrazione gira attorno a questo giovane uomo, che cerca, finge e gode della funzione della sua follia, che non cerca di arginare, ma che usa per gestire la vita delle persone attorno a sé.
Le prove si sono svolte tra la Toscana e il Veneto perché l’Associazione Down DADI, grazie alla guida della psicologa Jehona Sehu, che ha seguito i ragazzi i questa esperienza, ha individuato nella figura della danzatrice e coreografa Irene Stracciati l’ideale interlocutrice per sviluppare questo progetto. Irene Stracciati è una libera professionista senese, già assistente dell’ex direttore della Biennale di Venezia Virgilio Sieni; da alcuni anni gestisce una sua scuola di formazione professionale di danza classica e contemporanea, dove sono perfettamente inseriti bambini e adolescenti con differenti disabilità. Con il gruppo padovano ha saputo creare, di spettacolo in spettacolo, una perfetta alchimia fatta di impegno e complicità – dei ragazzi parla come di “straordinari danzatori, che hanno dimostrato una maturazione incredibile” -, offrendo a questi giovani la grande opportunità di esibirsi professionalmente su di un palco. Queste le sue parole: ” Il danzatore con sindrome di Down porta in scena, oltre la danza, un sé stesso che un danzatore normodotato non conosce. Le caratteristiche fisiche e interiori comuni a tutte le persone Down rappresentano per me il Vago per eccellenza, l’indistinto e il possibile, l’apertura e la chiusura che creano una situazione di opportunità continua. Non si conosce il limite se non quando si tocca.”

Ego Sum Compagnia di danza contemporanea, in collaborazione con la Cooperativa Vite Vere – Down DADI
Regia e coreografia: Irene Stracciati