Giuseppe Pavanini. Superfici dorate

1 Febbraio 2016 By Valentina

Con l’esposizione di oltre 30 opere pittoriche di carattere astratto, la mostra “Giuseppe Pavanini. Superfici dorate” intende fotografare le diverse tappe del percorso espressivo dell’artista dando particolare risalto ai lavori più recenti, segnati dalla scoperta dell’oro.
L’opera di Pavanini, per i suoi elementi di stile e per i suoi contenuti poetici, è ascrivibile al contesto, in sé vastissimo, dell’Informale; a parere dell’Assessore alla Cultura Matteo Cavatton, “tratto distintivo dell’autore è la capacità di ricondurre al proprio personale linguaggio alcuni dei principali indirizzi espressivi della tendenza”. Nel suo lavoro risultano infatti armonizzati la veemenza gestuale dell’espressionismo astratto americano, le architetture cromatiche dello spazialismo italiano, gli aspri, silenziosi territori dell’informel di scuola francese. I ritmi compositivi, la stessa materia pittorica, diventano perciò entità mutevoli, soggette quadro dopo quadro a dei veri passaggi di stato.

Una crescente attenzione verso la componente luminosa del dipinto ha condotto ultimamente l’artista a sperimentare l’utilizzo dell’oro nelle sue composizioni. Manifestandosi sia attraverso l’applicazione delle sue impalpabili foglie, sia grazie alle possibilità di simulazione offerte dai pigmenti, l’elemento dispiega la sua multiforme facoltà evocativa. Pur non essendo legata a una chiara intenzionalità simbolica, la sua presenza appare estendere le possibilità di risonanza dell’immagine nel mondo mnemonico, intellettuale ed emotivo dell’osservatore. Vedendo a volte valorizzata, altre “corrotta” la sua lucentezza, l’oro in queste opere si presta a restituire alternativamente l’immagine di un’armonia trascendente e quella di uno splendore in via di disfacimento.

Nativo di Ariano nel Polesine, ma padovano d’adozione, Giuseppe Pavanini ha esposto il suo lavoro in numerose mostre personali e collettive, nonché nell’ambito di importanti manifestazioni fieristiche dedicate all’arte contemporanea. La sua esposizione padovana è accompagnata da una brochure contenente un saggio critico di Nicola Galvan, che verrà resa disponibile gratuitamente nella sede espositiva.