
Popolo
17 Marzo 2018Lo spettacolo è una grande allegoria della Storia del mondo, che ha l’obiettivo di «sollecitare una riflessione sui limiti delle retoriche, dei populismi e degli spettri di identità».
La narrazione delle diverse epoche – che segnano i diversi capitoli in cui essa è articolata – passa attraverso le voci di vari personaggi, tutti interpretati da Dal Pra e rappresentanti determinate figure sociali. Ciascuno è schiavo e padrone di una trasformazione e, uno dopo l’altro, tutti prendono sul palco la parola ed evocano al popolo cosa è accaduto in una determinata fase storica.
Ogni personaggio un colore diverso, un’ambientazione differente e una propria storia da narrare: dal “demone” che, spaventato per quello che il popolo ha commesso, ricorda dei contadini gialli costretti a vendere la propria terra, al “re azzurro” che rivela come si sia trasformato in un oscuro “capo nero”, fino all’ex “operaio rosso” che racconta la perdita del figlio; e così via per tutti gli altri personaggi che si susseguono come in una sfilata accompagnandoci lungo la Storia. Tutti sono diretti verso una grande galleria scura: per qualcuno rappresenta la conquista, per altri la speranza. E il popolo segue le loro voci e con loro marcia attraverso furti e sconfitte, verso il proprio buio…
Davide Dal Pra, vicentino, è un autore e performer. Ha realizzato diversi spettacoli teatrali tra cui “Uot reiv!?”, “Ho ucciso un principio”, “Tre chiodi”, spesso accompagnato da musicisti come Elli De Mon, Laino and the Broken Seeds, e il producer Magilla (gli Scostumati). Fondatore assieme ad Abarico (Prophexy) del progetto sperimentale “Officina degli ordigni”, ha anche vinto il premio al Festival delle Radio universitarie per il format più originale con il programma radiofonico “La bocca del trickster” (Fru 2010, Perugia).