
Pianoforte Vendesi
10 Gennaio 2019Pianoforte Vendesi è tratto dall’omonimo romanzo di Andrea Vitali, e nasce da una coproduzione Fondazione Aida e ARS Creazione e Spettacolo.
Lo scrittore s’immerge per la prima volta nella stesura di un testo teatrale assieme al regista Raffaele Latagliata, per dar vita ai tanti personaggi che animano il suo sottobosco narrativo, rappresentati in scena dalla poliedricità di Adriano Evangelisti. L’attore ha saputo creare un genere, una tipologia narrativa di luoghi e di stile, di ambientazione e di sottobosco psicologico, un genere riconoscibile e originale, amato dai lettori e rigoroso nella forma letteraria.
È la notte dell’Epifania, sera di festa a Bellano. Dal treno scende «il Pianista» così chiamato per via delle sue mani lunghe e affusolate. Piove, fa freddo. Perlustrando le contrade nell’attesa della folla il Pianista trova un cartello affisso su un portone: «Pianoforte vendesi». Incuriosito, decide di entrare: si troverà a vivere un’esperienza che cambierà per sempre la sua vita.
“Pianoforte vendesi è tra le tante storie la mia prediletta, scritta col cuore e poco cervello – afferma Andrea Vitali – e racconta il bene inalienabile dell’illusione, della fantasia e chi vi si avvicina, lettore, spettatore, regista, attore o sceneggiatore che sia, deve farlo in compagnia del bambino che è stato e che continua a vivere, magari un po’ nascosto, nel fondo del cuore” Andrea Vitali ha saputo creare un genere, una tipologia narrativa di luoghi e di stile, di ambientazione e di sottobosco psicologico, un genere riconoscibile e originale, amato dai lettori e rigoroso nella forma letteraria.
“La versione teatrale – afferma il regista Raffaele Latagliata – cercherà di utilizzare, da una parte, la forza evocativa della parola, affidata esclusivamente al talento istrionico di un solo attore, Adriano Evangelisti, chiamato a dare voce e corpo a tutti i personaggi della storia, e, dall’altra, il potere di suggestione emotiva della musica – composta appositamente da Patrizio Maria D’Artista – per restituire le atmosfere soffuse e le penombre di questo romanzo di straordinaria intensità, perennemente in bilico tra sogno e realtà, senza dimenticare i guizzi folgoranti del suo umorismo”.