Carmen, dalla scuola Faralà

8 Febbraio 2013 By Alessandra

Prosper Mérimée, l’autore della Carmen letteraria, non avrebbe potuto immaginare un’immedesimazione più reale della sua novella: l’affascinante sigaraia dal carattere indomito ha vissuto intensi momenti di amore, libertà e morte sul palco del Teatro ai Colli in una suggestiva mise en scene che ha visto un organico di venti ballerini destreggiarsi tra emozione e rigore, nello stupore di un pubblico impressionato dalla bellezza di un ballo che affonda le sue radici nella magica Andalusia, terra di picadores e loschi contrabbandieri. L’ambientazione prevede un plotone di soldati posti a tutela di una fabbrica di sigari: José, uomo preso dall’impeto di una passione imprevista, viene meno al suo dovere di guardia e lascia andare la volitiva Carmen. La zingara, impersonata nel corso dello spettacolo da cinque donne diverse (Federica Marcomini, Elisabetta Ferrato, Giulia Scramoncin, Nada Benetazzo e Manuela Faccon), dà prova di grande intensità drammatica, culminata nel finale, quando cade colpita a morte. Divisa tra don Josè e un affascinante picador, si giunge a una Plaza de toros animata da un corpo di ballo molto affiatato: tra zapateados (battiti di piedi) e braceos (movimenti di braccia), la magia del flamenco attraversa le terre spagnole per approdare con successo in Italia, a Padova. Artefice di questa meraviglia è stata Manuela Faccon, insegnante e coreografa fondatrice della scuola di flamenco Faralà: presente in scena, colpisce per la sicurezza con cui impersona un ruolo molto difficile, tra ventagli e battiti di mani, dando il la a una sequela di momenti drammatici e gioiosi che ben riproducono l’atmosfera. Uno spettacolo completo, fantasioso che culmina nei saluti, con balli collettivi che lasciano a bocca aperta, per la sensualità dei movimenti, per la bellezza delle donne, in un crescendo di colore e passione che sa esprimere la vividezza dei sentimenti. Un piccolo appunto, alla compagnia sono stati rubati i vestiti di scena una settimana prima del debutto: a dire il vero, l’abbigliamento ha avuto una parte grandissima nel creare l’atmosfera, complimenti vivissimi alla responsabile della confezione dei costumi e degli accessori Maria Visentin. Olè!