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Domenica 10 febbraio   

Carmen, dalla scuola Faralà


L’Accademia del flamenco di Padova promuove una nuova versione del mito della sigaraia: ad esibirsi una compagnia di venti ballerini della scuola Faralà sotto la direzione di Manuela Faccon.


Prosper Mérimée, l’autore della Carmen letteraria, non avrebbe potuto immaginare un’immedesimazione più reale della sua novella: l’affascinante sigaraia dal carattere indomito ha vissuto intensi momenti di amore, libertà e morte sul palco del Teatro ai Colli in una suggestiva mise en scene che ha visto un organico di venti ballerini destreggiarsi tra emozione e rigore, nello stupore di un pubblico impressionato dalla bellezza di un ballo che affonda le sue radici nella magica Andalusia, terra di picadores e loschi contrabbandieri. L’ambientazione prevede un plotone di soldati posti a tutela di una fabbrica di sigari: José, uomo preso dall’impeto di una passione imprevista, viene meno al suo dovere di guardia e lascia andare la volitiva Carmen. La zingara, impersonata nel corso dello spettacolo da cinque donne diverse (Federica Marcomini, Elisabetta Ferrato, Giulia Scramoncin, Nada Benetazzo e Manuela Faccon), dà prova di grande intensità drammatica, culminata nel finale, quando cade colpita a morte. Divisa tra don Josè e un affascinante picador, si giunge a una Plaza de toros animata da un corpo di ballo molto affiatato: tra zapateados (battiti di piedi) e braceos (movimenti di braccia), la magia del flamenco attraversa le terre spagnole per approdare con successo in Italia, a Padova. Artefice di questa meraviglia è stata Manuela Faccon, insegnante e coreografa fondatrice della scuola di flamenco Faralà: presente in scena, colpisce per la sicurezza con cui impersona un ruolo molto difficile, tra ventagli e battiti di mani, dando il la a una sequela di momenti drammatici e gioiosi che ben riproducono l’atmosfera. Uno spettacolo completo, fantasioso che culmina nei saluti, con balli collettivi che lasciano a bocca aperta, per la sensualità dei movimenti, per la bellezza delle donne, in un crescendo di colore e passione che sa esprimere la vividezza dei sentimenti. Un piccolo appunto, alla compagnia sono stati rubati i vestiti di scena una settimana prima del debutto: a dire il vero, l’abbigliamento ha avuto una parte grandissima nel creare l’atmosfera, complimenti vivissimi alla responsabile della confezione dei costumi e degli accessori Maria Visentin. Olè!

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137 q 0,180 sec