
I Concerti del Centro D’arte
10 Ottobre 2018Riprende dopo la pausa estiva l’attività del Centro d’Arte, l’associazione collegata dalla nascita all’Ateneo patavino, sostenuta anche dal Mibac, dalla Regione Veneto e dal Comune di Padova, che da oltre 70 anni ha a cuore la musica, l’arte e la cultura in tutte le sue espressioni: 5 concerti (di cui uno doppio) in anteprima italiana e altrettanti aperitivi “acusmatici” (novità di successo del 2018 per “happy hour” che sono vere e proprie esperienze immersive nel suono di repertori esclusivi) che incrociano composizione e improvvisazione contemporanea, jazz ed elettronica. Ulteriore nota di merito, il Centro d’Arte assicura massima accessibilità ai concerti con una politica di prezzi molto ridotti, e per gli studenti dell’Università di Padova sempre e soltanto 1 euro.
Un autunno alquanto caldo e intenso che addirittura raddoppia le proposte rispetto allo scorso anno: questo, da una parte, grazie al rinnovato impegno degli enti locali e nazionali al fianco dell’associazione e, dall’altra, all’ampliamento della rete delle collaborazioni che vede aggiungersi al laboratorio SaMPL del Conservatorio anche Padova Jazz e la Fondazione Omizzolo Peruzzi.
È al “tandem” con il Conservatorio Pollini e il SaMPL, un’alleanza sempre più produttiva ed efficace, che si devono i due eventi in apertura di stagione: i ritratti concertistici di Claudio Ambrosini e Carlo De Pirro, compositori veneti legati alla vita musicale di Padova e Venezia.
“Per Claudio Ambrosini – Musiche di Claudio Ambrosini (1948)” è il concerto che il 10 ottobre alle ore 20.30 presso l’Auditorium Pollini festeggia i 70 anni del compositore veneziano, poliedrico protagonista della musica europea, con una carrellata sui suoi più recenti lavori misti strumentali-elettroacustici e multimediali, realizzati nelle diverse strutture che negli anni, tra Padova e Venezia, hanno saputo produrre musica elettroacustica allo stato dell’arte: il CSC, il LIMB e più recentemente SaMPL.
“Per Carlo De Pirro – Musiche di Carlo De Pirro (1956-2008)” è la serata del 23 ottobre, in programma all’Auditorium Pollini alle 18.30 e 20.30, dedicata alla musica visionaria e appassionata del compositore di Adria (Rovigo) adottivo padovano, precocemente scomparso dieci anni fa. Oltre a un ricordo raccontato da chi gli era amico e ha lavorato con lui, nel concerto saranno presenti musiche appartenenti a diversi momenti e aspetti del suo lavoro: dall’ultima pagina, un quartetto d’archi, ai lavori per strumenti ed elettronica, e quelli per Disklavier, un’“iper-strumento” in cui De Pirro ha investito molto della sua creatività.
A completare il trittico dedicato alla composizione contemporanea è “Tre Pianoforti”, l’appuntamento che il 20 dicembre all’Auditorium Pollini di Padova, alle ore 20.30, rinnova una tradizione inaugurata dal Centro d’Arte nel 2012, ossia la proposta di rare musiche per diversi pianoforti, opportunità offerta dalle strutture del Conservatorio, con una novità assoluta di Fabio Nieder posta nel contesto di autori fondamentali dell’avanguardia postbellica: opere di John Cage, Mauricio Kagel e Morton Feldman vengono presentate in realizzazioni multimediali ad hoc che si servono, oltre che dei tre pianoforti, del sistema di proiezione del suono multicanale dell’Auditorium.
Gli altri tre appuntamenti, questi dedicati alla musica afroamericana e all’improvvisazione non idiomatica, si susseguono al Cinema Teatro Torresino di Padova. Il primo è in programma il 5 novembre alle 21.00 con Irreversible Entanglements: una formazione di quattro musicisti con una vocalist che ripropone, attualizzandola, la formula della “jazz poetry” emersa negli anni 60 nelle comunità afroamericane come veicolo di protesta sociale, e che oggi incorpora hip-hop e free jazz.
Poi il 30 novembre, sempre alle 21.00, ci sarà Lauroshilau, un trio multinazionale formato da Audrey Lauro, Yuko Oshima e Pak Yan Lau, la cui musica quieta e in lento sviluppo è un’esplorazione estemporanea, molto concentrata e sofisticata, di delicate trame sonore per mezzo di strumenti a fiato, a percussione ed elettronici, tastiere e toy piano. Insieme a loro il duo formato dallo svedese Mats Gustafsson e dal tedesco Christof Kurzmann, che con sassofoni ed elettronica propongono invece un discorso altrettanto estemporaneo ma basato sull’intensità e un’energia anche fisica. Nell’occasione, verrà presentato un volume curato dallo stesso Gustafsson, dedicato ai maggiori collezionisti di dischi al mondo e sul valore storico dei loro imponenti archivi.
Un altro filone di attività ha arricchito quest’anno il cartellone del Centro d’Arte, ed è la rassegna di “aperitivi acusmatici” Radia, iniziata a giugno e già ripresa a settembre. Unici esecutori dal vivo sono in questo caso i registi del suono, che proiettano di volta in volta su sistemi a otto-dieci altoparlanti una ricca antologia di opere elettroacustiche, fonografiche, radiodrammatiche, o di “sound art” raggruppate per temi e seguite da un aperitivo nel foyer.
Due appuntamenti (“Helicotrema” il 12 ottobre e “Onda Olanda” il 9 novembre) sono dedicati a selezioni di opere da parte di esperti esterni al Centro d’Arte, veri e propri curatori ospiti, un altro agli incroci storici tra jazz rock ed elettroacustica (“Jazz et jazz” il 28 novembre) mentre l’ultimo (“Radia open” il 14 dicembre) presenterà in prima audizione assoluta le opere selezionate da una giuria internazionale a partire da un concorso lanciato nel corso dell’anno.