
Una volta, e una volta sola
13 Marzo 2018La mostra curata da Lisa Marinetto, negli spazi espositivi del Sottopasso della Stua a Padova e resterà aperta al pubblico fino all’29 Aprile raccoglie le opere di Fabio Boer, Marco Ferrandi, Alberto Garavello e Alessandro Tegon.
Volti, sguardi, personaggi e storie appaiono sempre e soltanto una volta, e di quell’una volta, la fotografia poi riesce a creare un per sempre.
Sìamo Arcella è il progetto artistico-fotografico dei quattro giovani che hanno scelto un luogo ad alta e caleidoscopica concentrazione umana, il quartiere padovano Arcella, per raccontare storie, persone, vissuti, attimi sospesi. In questo luogo denso di persone, connessioni e movimenti, dove tutto appare indistinto, confuso e sfuocato, ogni esistenza umana resta unica speciale negli scatti raccolti in Una volta, e una volta sola.
Il progetto fotografico SìAmo Arcella nasce nella primavera del 2017 dall’idea di Alberto Garavello, Alessandro Tegon, Fabio Boer e Marco Ferrandi e si sviluppa per le strade del quartiere più multiculturale di Padova: l’Arcella.
Il progetto mira ad esplorare e raccontare uno dei quartieri più vivi e ricchi di umanità della città. Quattro fotografi, quattro prospettive diverse, quattro stili che si mettono in gioco per raccontare persone, storie, situazioni e atmosfere di una delle zone più vive e palpitanti dell’area urbana veneta.
Il medium fotografico diventa così lo strumento attraverso il quale incanalare le differenti sensibilità estetiche, finalizzandole a valorizzare la ricchezza di una comunità affascinante e sorprendente.
Questo approccio permette di scandagliare le storie più nascoste, è uno stimolo per andare oltre al semplice stare per strada, cercando di confrontare ciò che è nel profondo di questa comunità con ciò che ogni giorno si vede in superficie.
Gli artisti:
Fabio Boer
Scopre la fotografia negli anni dell’Università e si appassiona subito al ritratto ambientato e alla fotografia di strada. I suoi scatti, combinando l’elemento estetico con quello subliminale, valorizzano quei piccoli dettagli capaci di svelare l’essenza di ciò che siamo.
Marco Ferrandi
Inizia a fotografare con la pellicola durante i suoi viaggi e non smette più. Dopo due decadi il suo occhio continua ad essere attirato dal rapporto fra l’uomo e l’ambiente in cui vive, dalla ricchezza dell’esperienza umana e dalla semplice bellezza da cui ogni cosa è illuminata.
Alberto Garavello
Affascinato dalle potenzialità della fotografia di moda e di ritratto, le unisce fotografando soggetti sconosciuti utilizzando all’esterno un flash da studio. Attraverso la fotografia cerca di superare pregiudizi e barriere, cercando la peculiarità dell’umano nel suo essere diverso.
Alessandro Tegon
Si dedica alla fotografia da alcuni anni, inizialmente sondando vari generi sia in digitale che analogico. Attualmente è immerso in quella che viene definita Street Photography. Vive il momento creativo con sentire viscerale, istintivo, apparentemente slegato da regole e canoni.
La mostra è promossa dall’associazione Kinima: un centro di sperimentazione e di formazione di altissima qualità e di grande attualità nell’ambito dell’immagine e della sua interpretazione nella società contemporanea.
Promuove lo sviluppo creativo della persona, la cultura informatica. L’apporto dell’associazione è stato cruciale per la costituito del Sottopasso della Stua come un polo di sperimentazione culturale e una solida scommessa ricerca sulla fotografia.