Mario Bortolami

26 Febbraio 2018

Selvazzano Dentro per quasi tutto il mese di marzo ha previsto una mostra con le opere di Mario Bortolami.

Da molti descritto come l’artista che ha saputo rappresentare i sentimenti e la vita in modo poetico, Bortolami nelle sue opere ha mostrato sempre con costanza tutta la sua vita, dall’infanzia a Voltabarozzo, la vita a fianco della famiglia del fratello Ivo fino alla prigionia in Germania dopo l’8 settembre 1943.

Questi momenti della sua vita vengono richiamati non tanto per calare il personaggio in un’atmosfera di banale sentimentalismo, ma perché essi sono presenza costante nel mondo dei suoi quadri: la sua casa e il canfin, i risvegli con il gallo, la tenerezza delle coppie dei vecchi che si stanno lasciando, l’eterno bambino solitario, la Madonna, a cui il piccolo nipote morente rivolge le sue ultime parole per raccomandare lo zio prigioniero, il ritorno a casa, la voglia di essere vivo, la malinconia delle gioie perdute.

Poi, la maturità dei sentimenti, e la sua vita è pittura, magari cadenzata dagli incontri con la Madonna Pellegrina nella cappella del Duomo e dai colloqui con quello là che sa tutto e gli racconta tutto.