La guerra tra satira, pubblicità e comunicazione
16 Novembre 2015La mostra “La guerra tra satira, pubblicità e comunicazione” sarà ospitata dal 13 novembre 2015 al 31 gennaio 2016 all’interno delle sale del Piano Nobile dello Stabilmento Pedrocchi, contigue a quelle del Museo del Risorgimento e dell’Età Contemporanea. Organizzata dal Comune di Padova, dai Musei Civici e dal Comitato d’Ateneo per il Centenario della Grande Guerra dell’Università di Padova, l’esposizione rientra nel Programma ufficiale delle commemorazioni del Centenario della Prima Guerra Mondiale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri e ha ricevuto il contributo della Regione Veneto in quanto facente parte del progetto “Paesaggi di guerra: società e territori”. «La Prima Guerra Mondiale, con la grande quantità di immagini prodotte, – spiega l’Assessore alla Cultura Matteo Cavatton – è stato un banco di prova eccezionale per le nascenti tecnologie comunicative. In essa ho potuto riscontrare la presenza significativa di ideologie nazionaliste in cui l’identità italiana è ben definita mentre gli stranieri, gli altri, sono un’entita indistinta collettiva. È un po’ quello che succedeva nelle trincee dove il soldato a malapena riusciva a vedere chi gli stava di fronte: queste presenze invisibili sono i cattivi, i nemici. I giornali, le riviste, gli opuscoli, le cartoline e i bolli chiudilettera esposti in mostra riescono a esprimere con grande dovizia l’ironia di una guerra che, partita dall’assassino dell’arciduca, si è conclusa con un bilancio di otto milioni di morti. Si riscontra una forte presenza della satira e si conclude con il pianto, c’è grandissimo imbarazzo per la fine di quel mondo modernista e migliorista che aveva dato le migliori premesse a fine Ottocento». A causa dell’analfabetismo ancora molto diffuso, le immagini e i testi brevi e incisivi erano in grado di scuotere le coscienze e riuscivano a fare propaganda, ovvero a indirizzare l’opinione pubblica. I disegni e le illustrazioni provengono da una recente donazione ai Musei Civici, Museo d’arte, Museo del Risorgimento e dell’Età Contemporanea e in parte provengono da una collezione privata. «La cartolina illustrata – spiega Davide Banzato, direttore dei Musei Civici – diventa un “contenuto” viaggiante, in grado di passare attraverso numerosi mani. Con le sconfitte, la baldanza satirica nei confronti del nemico comincia a venire meno e si trasforma in disperazione. Tra le opere esposte troviamo riviste come “La Domenica del Corriere”, “La Tribuna Illustrata”, “La Domenica Illustrata”, giornali di trincea, riviste per bambini come “Il Corriere dei Piccoli” e “La Domenica dei Fanciulli”. Essi venivano utilizzati a fine propagandistico: nelle pagine e nelle vignette possiamo assistere a esaltazioni dell’eroicità dei nostri soldati a confronto con la brutalità dei nemici. Soggette alla censura militare, le uniche foto che circolavano erano quelle realizzate dal Reparto Fotografico costituito in seno all’Ufficio Stampa del Comando Supremo dell’Esercito». In occasione dell’esposizione è stato organizzato un ciclo di incontri di approfondimento e di visite guidate secondo il seguente calendario: martedì 17 novembre, martedì 12 gennaio, martedì 19 gennaio e martedì 26 gennaio alle ore 17.30.
Camilla Bottin