Quando arriva Natale?

6 Dicembre 2015 By Elena Bottin

Una quinta di scatoloni accatastati sul fondo, due sedie pieghevoli celesti e in mezzo alla scena: un albero di Natale. E’ ancora spoglio. Una filastrocca sui mesi dell’anno introduce l’arrivo di un personaggio che entra in scena con un enorme scatolone. Borbotta e si lamenta che “tutti gli anni tocca a lui addobbare l’albero”…”che tutti dicono di volerlo aiutare ma quando è il momento di farlo non c’è mai nessuno”…”che lui ha un mucchio di altre cose da fare”…”eccetera eccetera eccetera”. Posa lo scatolone, lo apre per prendere palline e festoni ma succede l’imprevisto: lo scatolone è vuoto. Cioè…non proprio vuoto. Ci sono alcuni regali dimenticati e sul fondo è rimasto un mandarino. Forse anch’esso un regalo dimenticato…forse un ricordo. Il nostro personaggio si ricorda improvvisamente di quando era piccolo e dicembre profumava di mandarino. Lo sbuccia…lo assaggia…e, come per magia, si ritrova, bambino, ad attendere il Natale. Si ritrova a chiedere alla mamma, al papà, al nonno, alla nonna , alla maestra, alla zia “Quando arriva Natale?”. Ognuno cercherà di dare una risposta innescando varie scene, comiche e tenere, nelle quali il nostro personaggio-bambino arriverà poco alla volta a pensare e a sperare che il Natale non arriverà quando ci saranno tutti i festoni e tutti i regali ma, forse, quando si riuscirà a provare una piccola, autentica emozione. Lo spettacolo è “giocato” utilizzando, come elementi scenici che caratterizzano oggetti e personaggi, proprio gli addobbi natalizi che erano spariti dallo scatolone. Oltre a fare uso del coinvolgimento dei bambini e di filastrocche e canzoncine cantate e suonate dal vivo.