Yorgos Zois al Porto Astra

21 Novembre 2016 By Sofia De Lucia

L’opera prima Interruption, presentato alla 72. Mostra del Cinema di Venzia (sezione Orizzonti) e sucessivamente al Torino Film Festival (sezione TorinoFilmLab), porta la firma del greco Yorgos Zois e sarà ospite martedì 29 novembre al Cineforum Antonianum presso la Sala 1 del Cinema Porto Astra.

Interruption è ispirato a un evento realmente accaduto. Nell’ottobre 2002, 50 ceceni armati entrarono al Teatro Dubrovka di Mosca e presero in ostaggio gli 850 spettatori che stavano guardando lo spettacolo. Per qualche istante, gli spettatori pensarono che gli aggressori fossero in realtà attori e che le loro gesta facessero parte di uno spettacolo nuovo, rivoluzionario, ed estremamente intrigante. Ciò che il pubblico ritenne essere una spettacolare trovata teatrale si dimostrò un’ambigua confusione di finzione e realtà, combinazione con conseguenze tristi per tutti i soggetti coinvolti.

Da questo punto di partenza di ambiguità, Zois si spinge oltre e fonde indissolubilmente i due regni, costruendo una prospettiva su più livelli sui ruoli e sull’identità.

In Interruption, diversi uomini e donne armati irrompono durante un adattamento post-moderno dell’Orestea di Eschilo.Inaspettatamente un gruppo di estranei sale sul palco e si rivolge al pubblico, invitando alcuni spettatori a prendere parte al processo di Oreste, colpevole di aver ucciso la propria madre per vendicare suo padre. Sapientemente il leader del gruppo conduce gli ignari spettatori nel dibattito, spingendoli inesorabilmente verso i confini dell’etica e dell’umanità. Questo film opera prima ci catapulta nelle paure della Grecia contemporanea attraverso un’opera scritta migliaia di anni fa.

Come afferma lo stesso regista “Interruption è una storia che si svolge all’interno di un teatro. Il termine “teatro” viene da thèatron, che significa “luogo in cui vediamo”. Interruption è un film sull’atto del vedere. Il 23 ottobre 2002 cinquanta ceceni armati presero in ostaggio 850 spettatori nel teatro Dubrovka di Mosca. Durante i primi minuti dell’attacco, il pubblico, ammaliato dall’ambivalenza del momento, pensa che tutto ciò faccia parte dello spettacolo. In questi attimi cruciali, finzione e realtà, verità e menzogna, logica e assurdità si mescolano. Il film è un ampliamento di questi primi minuti di ambiguità.”

Zois osserva tutto ciò che accade attraverso una lente fredda e indifferente che porterà il pubblico a meditare sulla propria identità e sul proprio ruolo mentre assiste alle tribolazioni dei personaggi sul grande schermo.

Prossimo appuntamento martedì 6 dicembre con il documentario Human diretto dal regista Yann Arthus-Bertrand.