



Non solo “cartoline”, da Marte
Pubblicato il 16 Febbraio 2018Non si tratta più di immaginare Marte o di fantasticare sulle sue superfici: per la prima volta Mars Reconnaissance Orbiter (MRO), la sonda spaziale polifunzionale della NASA lanciata il 12 agosto 2005, restituisce a tutti noi i dettagli ad altissima risoluzione del pianeta.
Se lo scopo ultimo di MRO è trovare il luogo perfetto per ammartare, oggi è la visione della sua estensione, profondità, dune, vette, crateri o valanghe a incantarci.
La ragione è semplice: finalmente, quei posti remoti, li “vediamo” come se ci fossimo già sbarcati sul quel pianeta. Nitidi, colorati, minacciosi, splendidi, incontaminati. E chi meglio del geologo planetario Alfred McEwen, direttore del Planetary Image Research Laboratory del Dipartimento di Planetologia dell’Università dell’Arizona a Tucson, può guidare i nostri occhi nello scrutare “oltre” quelle immagini per capirne l’importanza?
Alfred McEwen è infatti il principal investigator di HiRISE, il più grande telescopio mai realizzato per l’esplorazione del sistema solare, a bordo della Mars Reconnaissance Orbiter (MRO).
Ad accompagnare il suo racconto martedì 20 febbraio alle ore 17.00 in Aula Magna “Galileo Galilei” di Palazzo Bo in via VIII febbraio 2 a Padova ci sarà Gabriele Cremonese, astronomo dell’Istituto nazionale di Astrofisica di Padova, co-principal investigator di CaSSIS, strumento di uno dei più importanti satelliti della nostra agenzia spaziale Europea, ossia il Trace gas Orbiter (TGO) della missione ExoMars, in orbita dal 2016.
L’evento fa parte della rassegna BoCulture del palinsesto Universa 2018.

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