Michelangelo Carmeli e la sua spettacolare Sala

14 Agosto 2017 By Elena Bottin

Visite guidate alla Sala Carmeli
Michelangelo Carmeli nella veste di superiore provinciale dell’Ordine dei Minori Osservanti si impegnò in importanti interventi di restauro di alcuni locali del Convento di San Francesco Grande di Padova e volle costruirvi una nuova area da destinare a una nuova biblioteca. Il progetto fu affidato all’architetto Andrea Camerata. Per realizzare la struttura della biblioteca, la sua decorazione, gli arredi e le dotazioni librarie impiegò cifre considerevoli, sia proprie sia offerte da estimatori e amici, fra i quali anche il potente procuratore di San Marco e futuro doge Marco Foscarini.
Il progetto era grandioso e l’esito fu un luogo di rara bellezza, benché alcuni contemporanei abbiano ritenuto che sull’amore per la cultura e lo studio prevalesse l’ambizione personale.
La ricca biblioteca con la sua bella Sala fu posta sotto la tutela dei Riformatori allo Studio e Carmeli volle che fosse aperta a tutti gli studiosi, religiosi o laici.
La biblioteca contava 22.000 volumi circa, dei quali oltre quattrocento manoscritti. Dopo le soppressioni napoleoniche vi confluirono temporaneamente volumi dal soppresso monastero di Santa Giustina e dal convento di Sant’Anna, poi trasferiti in gran parte alla Biblioteca Universitaria o venduti. Dal 1871 in poi l’Amministrazione comunale si occupò della manutenzione della struttura, compresa la piccola cappella privata di Carmeli, nella quale era stato trovato morto, alcuni ipotizzano per avvelenamento. La sala fu utilizzata come aula magna dell’istituto Duca d’Aosta, sala conferenze, concerti e proiezioni cinematografiche. Nel 1995 fu gravemente danneggiata da un incendio e per questo chiusa al pubblico fino al compimento del restauro nel 2011.

Alla scoperta di padre Carmeli
Reading a cura di ARC.A.DIA
Con l’attore Federico Pavan della Compagnia Teatrale Universitaria Beolco Ruzzante