



I valori che non muoiono 2019. Alla luce del mito
Pubblicato il 27 Febbraio 2019Ciascun incontro nasce a margine di una figura, un tema o un’immagine, scelti tra le possibilità innumerevoli che ogni canto dantesco può evocare, suggerire o ricordare. Per ripercorrerne poi il motivo all’interno della storia della cultura, secondo un gioco di specchi o di rimandi che giunge fino a noi.
Il ciclo di quest’anno è dedicato al mito. Tema antichissimo, eppur sorprendentemente moderno. Oggi regala simboli alla psicanalisi quanto alle neuroscienze. Occhieggia nella pubblicità, ammicca nelle canzoni, ispira fortunatissime saghe cinematografiche e televisive. Ma ha attraversato ogni stagione della cultura europea, alla quale ha regalato nome e forma se fu proprio un mito, quello della fanciulla Europa, rapita da Zeus su una costa fenicia, a definire la prima fisionomia, geografica e culturale, del continente in cui viviamo. Perché il mito non ha tempo, come tutto ciò che attiene all’essenza nuda dell’umanità. Di cui, prima che racconto, è sostanza, semplice e complessa come ogni esistenza umana.
Conferenze a cura di Maristella Mazzocca
Presidente dell’Associazione Dante Alighieri – Comitato di Padova.
Programma
Inizio conferenze: ore 17:30
Martedì 5 marzo 2019
I miti sono gli occhi della mente
Quelli ch’anticamente poetaro l’età de l’oro e suo stato felice forse in Parnaso esto loco sognaro
(PG. XXVIII, 139-141)
Relatore Marcello Veneziani (editorialista e scrittore)
Introduce Maristella Mazzocca
Giovedì 14 marzo 2019
La genesi: mito o metafora?
…l’amor divino mosse di prima quelle cose belle (If. I, 19-20)
Intervengono Roberto Ravazzolo (Facoltà Teologica) e Martino Dalla Valle (Saggista)
Introduce Maristella Mazzocca
Mercoledì 20 marzo 2019
Dalla nascita alla nostalgia del mito
“…In quella parte ove surge ad aprire Zefiro dolce le novelle fronde di che si vede Europa rivestire… (Par., XII, 46-48)
Intervengono Enrico Berti (Accademia dei Lincei) e Silvio Ramat (Università di Padova)
Introduce Maristella Mazzocca
Giovedì 28 marzo 2019
Ovidio, dell’amore e di altri miti
Come al nome di Tisbe aperse il ciglio Piramo, in su la morte, e riguardolla allor che ‘l gelso diventò vermiglio (Pg., XXVII, 37-39).
Intervengono Francesca Ghedini (Università di Padova) e Giulia Salvo (Università di Padova)
Introduce Maristella Mazzocca

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