Solidarietà attraverso i confini

10 Dicembre 2018 By Redazione

LUNEDÌ 10 DICEMBRE 2018
ore 20,00 alle ore 22,30

FIERA DI PADOVA

Informazioni e partecipazioni: info@cenadisantalucia.it


“Ti chiami Maria o Francesco, ti muovi ogni giorno per Milano, o Roma o Napoli. Lavori o vai a scuola, tieni in braccio il tuo bambino, ti destreggi tra le cose da fare, preoccupazioni, doveri, faccende, provando a essere lieta o lieto. Tra affetti, lavoro, riposo. Ti chiami Rana o Amir o Sharon, ti muovi ogni giorno in una città minacciata dalle bombe, tra macerie di bombardamenti, oppure nei vicoli stretti e fangosi di uno slum o di un campo profughi. Tieni in braccio il tuo bambino, ti destreggi ogni giorno per rispondere ai bisogni più urgenti, per garantire un pasto, la scuola, le cure ai tuoi cari. Provando nell’instabilità o nella miseria a riconoscere quel dettaglio che come un appiglio ti riporta su e aiuta a resistere. Cambiano le circostanze intorno a noi, ma il cielo sotto il quale ci muoviamo anche in punti cardinali diversi è lo stesso. E proprio questa consapevolezza aiuta a riconoscere con ancora più nitidezza l’ingiustizia di situazioni non accettabili, di fronte alle quali non è possibile accomodarsi e voltarsi dall’altra parte
”. La Cena di Santa Lucia edizione 2018, che si tiene il prossimo 10 dicembre presso la Fiera di Padova, ha scelto quest’anno di presentarsi proprio con le parole con cui l’AVSI (Associazione Volontari per lo Sviluppo Internazionale) presenta la sua campagna natalizia di solidarietà. Si tratta di storie diverse, nella loro quotidianità, ma che coinvolgono persone che hanno simili obiettivi, stessi desideri, identiche speranze. Similitudini che l’evento padovano noto ormai in tutto il Veneto vuole portare sotto gli occhi di tutti, per dare un senso al valore solidaristico che ognuno porta nel cuore.

L’EDIZIONE 2018
Per il 2018, la Cena di Santa Lucia – che si tiene, come lo scorso anno, in uno dei saloni della Fiera di Padova ed ha già ricevuto l’iscrizione di oltre 1000 persone – sosterrà azioni concrete in Burundi e Kenya, ma soprattutto interventi in due zone di particolare disagio sociale e umano: in Siria, dove per le vittime di una guerra senza fine, è nato il progetto Ospedali Aperti in collaborazione con la Santa Sede, un’iniziativa che ha già curato oltre 10.000 persone; e poi in Venezuela dove, per circa un milione di profughi fuggiti in Brasile dal loro Paese colpito da una grave crisi, AVSI sta cercando di offrire condizioni di vita più dignitose possibili e di infondere speranza. Iniziative che AVSI e Cena di Santa Lucia motivano in questo modo: “Sono attività avviate per accompagnare un altro ‘io’ a diventare da ‘soggetto vulnerabile’ a ‘protagonista della sua vita’. Questa possibilità sta tutta in una semplice mossa personale: allargare lo sguardo, appoggiarsi a quel cielo condiviso, riconoscere che posso anche io con la mia attenzione, la mia voglia di conoscere e di donare, farmi prossimo a chi è lontano. Sotto lo stesso cielo, dunque, consapevoli che abbiamo in comune anche un destino. Un destino buono”

UN PO’ DI STORIA

La Cena si è affermata negli anni come una grande occasione di solidarietà e di incontro, di gusto e di spettacolo che mette a tavola centinaia di persone: imprenditori e professori universitari, autorità politiche e militari, ma anche tante persone semplici e sensibili alle necessità del prossimo”, dice Graziano Debellini, presidente dell’omonima Associazione Onlus che promuove la serata. Nata nel 2002 a Padova, la Cena si è sviluppata come momento cittadino di sostegno verso i progetti internazionali di sviluppo realizzati da Avsi (Associazione Volontari per lo Sviluppo Internazionale), una organizzazione non governativa che opera dal 1972 nei settori dell’educazione, sanità, igiene, cura dell’infanzia in condizioni di disagio, formazione professionale, sviluppo urbano, sicurezza alimentare, agricoltura, micro-imprenditorialità, ICT e aiuto di emergenza. Durante le scorse sedici edizioni, affollatissime di partecipanti e di ospiti in cui sono stati raccolti fondi per realizzazioni in Veneto, in Italia e in ogni parte del mondo, la Cena si è consolidata come appuntamento di solidarietà, incontro e convivialità anche per tutto il territorio regionale.

OSPITI E VOLONTARI
Quest’anno alla Cena sono già confermate le presenze del sindaco e del vicesindaco di Padova, Sergio Giordani e Arturo Lorenzoni, del Rettore Rosario Rizzuto, di esponenti dell’imprenditoria, della politica (tra cui il senatore Antonio De Poli e l’europarlamentare Paolo De Castro), della solidarietà internazionale (tra cui suor Laura Girotto, attivissima in Etiopia) e della chiesa padovana (tra gli altri don Marco Pozza), oltre alla presenza costante del professor Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione Sussidiarietà che anche quest’anno approfondirà il tema dell’evento. “La Cena si è affermata come gesto di carità che raccoglie migliaia di euro per opere di carità e sostegno”, spiega Debellini, “che accomuna persone diverse per sensibilità, provenienza, storia, un appuntamento abituale per tanti, che è anche una finestra sul mondo che si spalanca e ci invita a condividere tante situazioni di bisogno in Italia e nei cinque continenti. La Cena non è solo un’occasione per raccogliere fondi, ma anche per creare sinergie, opportunità, scambi tra istituzioni e aziende di paesi diversi. Puntiamo con i fondi raccolti a sostenere chi vive la condizione di migrante, rifugiato e sfollato con azioni concrete e in questo modo concorrere a cambiare la narrazione vigente, che vede queste persone solo come un problema e non come un’opportunità. Siamo convinti che i progetti, per essere veramente efficaci, debbano implicare anche un lavoro e una sfida culturale”. Sono oltre un centinaio gli enti e le aziende che contribuiscono anche quest’anno alla buona riuscita dell’evento, con marchi di grande prestigio, da Bauli a Vignalta, dal Molino Rossetti a Valdo, da Orto Romi a Segafredo, solo per citarne alcuni (l’elenco completo di tutti i sostenitori è presente sul sito della Cena e sui materiali ufficiali della serata). Con il loro contributo, come nel caso emblematico della Coldiretti, partner storico della manifestazione, vengono fornite le materie prime che entrano nel menù, che anche quest’anno sarà presentato da Paolo Massobrio, uno dei più noti giornalisti enogastronomici italiani. La serata sarà presentata da Riccardo Bonacina (editore di Vita, la più celebre testata del Terzo Settore) e vedrà la partecipazione di Gianpaolo Silvestri (segretario nazionale AVSI) e di Walter Muto e Carlo Pastori, coppia di affermati musicisti che proporranno al pubblico una serie di canzoni dedicate al Natale. Accanto a loro non si possono non citare gli oltre 300 volontari che a partire da un mese prima della data della Cena si mettono in moto per rendere indimenticabile l’evento. Volontari che coprono tutte le attività della serata, dalla cucina ai parcheggi, dall’accoglienza degli ospiti ai camerieri.