
Gene Gnocchi in Cose che mi sono capitate ancora
12 Dicembre 2017Dopo anni di intensa attività televisiva, sia come conduttore che come autore, Gene Gnocchi torna al primo grande amore della sua carriera, il cabaret, rivisitando alcuni vecchi testi e offrendo un’immagine trasversale della sua comicità anche al pubblico teatrale. Da gennaio di quest’anno, il comico è tornato allo Zelig, nel suo abito tv serale, per ricominciare l’attività di monologhista e cabarettista e riscoprendo le sue origini davanti al grande pubblico.
Gene Gnocchi narra tutto l’impossibile della sua vita, dagli incontri con Capezzone in un centro commerciale, alle disperate richieste di aiuto di Berlusconi, dagli incontri con il papa alle fantomatiche richieste di Obama, nei panni di un’improbabile agenzia interinale, senza mai interrompersi.
Il racconto si snoda e apre un’infinità di parentesi, ognuna colma di paradossi, invenzioni e assurdità, tanto che a un certo punto diventa difficile cogliere i passaggi comici delle singole vicende.
Gene Gnocchi “conta” per un’ora e mezza a un ritmo sostenuto le sue storie paradossali e il pubblico, il suo pubblico ride soprattutto perché comprende che il primo a non essere convinto delle assurdità è proprio il narratore. Come si può credere in effetti che Angelina Jolie, impegnata a sostenere l’esame come testimone di Geova, lasci i propri figli in custodia a Gene, improbabile baby sitter? Il tipo di comicità dell’ex conduttore di Gnok Clacio Show mischia così tanti elementi nelle vicissitudini raccontate che diventa difficile non ridere. Alla lunga, però, si perde un po’ nella stessa struttura che può risultare per qualcuno ripetitiva e monotona, ma lascia stupiti per la capacità di fantasticare con elementi di cronaca, di giornalismo impegnato e gossip, mescolati alla propria esperienza personale.