


Tartufo
Pubblicato il 15 Marzo 2013Tartufo, fingendo di essere un religioso molto osservante, fa in modo di farsi accogliere in casa dal ricco Orgone e, plagiandolo, vi si installa da padrone. Tutti, tranne Orgone, si accorgono che è un ipocrita, un impostore: Cleante, suo cognato; la vivace e intraprendente serva Dorina; il figlio Damide, che un giorno lo sorprende mentre cerca di sedurre la madre Elmira. Ma quando informa suo padre Orgone, quest’ultimo, raggirato ancora abilmente da Tartufo, disereda il figlio, lo caccia di casa e fa donazione completa dei suoi beni all’impostore. Elmira convince definitivamente il marito, facendolo assistere di nascosto a un tentativo di seduzione di Tartufo, che vistosi scoperto, e forte dell’atto di donazione appena stipulato, cerca, per vie legali, di cacciare di casa Orgone e la sua famiglia. Ma, per altri trascorsi, egli è ben conosciuto dalle autorità, che lo fanno arrestare.
Il 12 maggio 1664, nella reggia di Versailles, Molière presenta con la sua compagnia – diventata la compagnia del Re – i primi tre atti del Tartufo al ventiseienne Luigi XIV, che ne resta entusiasta. Malgrado ciò, siccome il lavoro ha come protagonista un ipocrita bigotto, che usa la sua falsa pietà per bassi fini, subito il “partito dei devoti”, che da tempo avversa Molière, grida allo scandalo e al vilipendio della religione ed esige che la commedia sia tolta dalle scene. Cacciato dai teatri pubblici, il Tartufo ricomparve in quelli privati, le richieste di rappresentazioni si moltiplicano e la commedia diventa un successo. Nonostante vicissitudini e fortune alterne, oggi è la commedia di Molière più rappresentata nel mondo.

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