
Scene di Paglia – Festival dei casoni e delle acque
29 Giugno 2021Torna il teatro, dal vivo e da vivere: dopo lo stop forzato del 2020, Scene di paglia – Festival dei casoni e delle acque è finalmente pronto a partire con la dodicesima edizione.
Il Festival porterà in scena quindici, importanti spettacoli nei luoghi più significativi della Saccisica: una terra rigogliosa, ricca di fascino e di storia, incastonata tra la campagna padovana e la Laguna di Venezia.
Presenze e assenze, inclusività, diritti LGBTQ, il valore del lavoro – anche e soprattutto di quello culturale- sono tra le tematiche trattate da questa edizione, intitolata CORPI ANTICORPI. Quindici appuntamenti per tornare a godere dello spettacolo dal vivo, occasioni per ritrovare la fisicità dell’incontro, senza la distanza degli schermi, per ritrovare gli sguardi, le voci, le emozioni palpabili. Per tornare, soprattutto, a fare comunità attraverso il teatro, per trovare qui gli anticorpi della società contro le discriminazioni, le chiusure, le paure.
Con questa edizione Scene di paglia si conferma una rassegna di respiro nazionale, capace di far incontrare alcune delle proposte più significative tra le nuove produzioni teatrali; allo stesso tempo, si dimostra sempre legata ai luoghi in cui è nata, alla sua comunità. Da 12 anni il Festival anima i luoghi simbolo del territorio, palcoscenici naturali di incontri e spettacoli: casoni, valli da pesca, idrovore, scuderie, ville, piazze cittadine, che tornano ad essere vissuti e raccontati grazie al Festival. Luoghi suggestivi e parte essenziale del patrimonio culturale di quest’area, ricchi di storia e tradizioni, incastonati tra le campagne, la natura, i paesaggi della Laguna. Una rassegna che è anche un esempio concreto del valore di fare rete, attraverso la cultura, in dialogo con le istituzioni, le imprese locali, per valorizzare e far conoscere il territorio. Un’esperienza da vivere sia per i tanti turisti che scelgono questa regione, che per le comunità che la vivono.
Il Festival è un progetto condiviso, che nasce dall’intesa di sei Comuni della provincia di Padova, Piove di Sacco, Arzergrande, Brugine, Codevigo, Legnaro, Sant’Angelo di Piove di Sacco con la collaborazione del Consorzio di Bonifica del Bacchiglione. Una rete che vede Piove di Sacco Comune capofila, impegnato nella gestione dei finanziamenti pubblici.
Il programma di quest’anno tornerà ad indagare i diversi linguaggi delle arti sceniche, dalla musica al teatro di figura, prosa, teatro musicale, teatro danza e un laboratorio aperto al pubblico che prenderà il via dal 25 al 30 giugno e darà vita al primo spettacolo in scena al Festival in scena giovedì 1° luglio al Casone Ramei: I figli della frettolosa. Gianfranco Berardi, attore e autore non vedente, e Gabriella Casolari, guideranno i partecipanti alla creazione piccole storie biografiche, lavorando su diverse tecniche teatrali. Il laboratorio sarà condotto in collaborazione con l’Unione dei ciechi e degli ipovedenti. I partecipanti, vedenti e non vedenti, formeranno il coro nello spettacolo.
Nelle serate del Festival si alterneranno i protagonisti del panorama teatrale nazionale, amatissimi dal grande pubblico e che in Veneto hanno le proprie radici, come Marco Paolini e Andrea Pennacchi; in programma anteprime di spettacoli nati durante il lockdown, come la riflessione su Boccascena di César Brie. Il regista argentino porterà sul palco anche Una Ballata del Mare Salato, una delle prime assolute del Festival, insieme R.R. di Farmacia Zooè e al racconto musicale El Pessecan di e con Alvise Camozzi.
Saranno ben cinque le prime ragionali con il grande ritorno di Balletto Civile, Mario e Saleh di Scena Verticale/Saverio La Ruina, Teatro Medico Ipnotico, la Piccola Compagnia Dammacco e lo spettacolo di Teatro delle Ariette dedicato a Pier Paolo Pasolini, intitolato Pane e Petrolio.
Un viaggio attraverso mondi e storie, per scoprire il valore del confronto con gli altri: tra generazioni, come negli Spaesaggi di Zelda, e tra culture, come l’Arle-Chino di Shi Yang Shi.
IL PROGRAMMA
Scene di paglia inaugurerà in uno dei luoghi simbolo del festival, il Casone Ramei a Piove di Sacco. Giovedì 1° luglio con la Compagnia Berardi Casolari porterà in scena lo spettacolo e gli esiti del laboratorio I figli della frettolosa, che affronta la cecità in maniera tragicomica: come malattia, ma anche come metafora della condizione in cui viviamo e in cui vivono le giovani generazioni oggi.
Venerdì 2 luglio, nel cortile di Palazzo Jappelli, in Piazza Matteotti a Piove di Sacco, Marco Paolini condividerà riflessione di Teatro fra parentesi: pensato durante il primo isolamento e andato in scena nell’estate 2020 per pochi spettatori, fermato poi dalla falsa (ri)partenza della stagione 2021. Uno spettacolo che nasce dalla necessità di immaginare un ruolo nuovo per lo spettacolo dal vivo, più attento ad ascoltare e a condividere preoccupazioni, speranze e progetti. Sabato 3 luglio, sempre a Palazzo Jappelli a Piove di Sacco, il regista e attore César Brie regalerà al pubblico del Festival una prima assoluta: lo spettacolo Una ballata del mare salato, dove voce e musica creeranno gli scenari visionari e l’avventura dal marinaio Corto Maltese, nato dalla penna di Hugo Pratt.
Spazio al teatro danza sabato 3 luglio al Casone Ramei di Piove di Sacco, palcoscenico per la prima regionale di MAD – Museo Antropologico del Danzatore di Balletto Civile. Una coreografia unica, potente, in cui i performers si muovono, ciascuno in uno spazio protetto, in un luogo a metà tra una teca e una serra, dove il pensiero creativo è esploso. Lo spettatore è invitato a stare in questo esperimento antropologico di studio di materiale umano d’artista, muovendosi tra le teche dislocate nel parco del Casone.
La mattina di domenica 4 luglio César Brie tornerà a Piove di Sacco per raccontare il suo spettacolo ancora in fieri, in anteprima per pubblico di Scene di paglia: Boccascena. Ovvero sulle conseguenze dell’amor teatrale, nato durante l’isolamento della pandemia dal dialogo tra l’attore e Antonio Attisani. Un esercizio di amicizia, di fiducia, di confronto e polemica con il mondo, che ha permesso ai due di vivere la solitudine, immersi nel calore della creazione.
La stessa sera il Festival si sposta alle Scuderie La Gardesana, con gli Spaesaggi di Zelda. Un racconto che inizia dall’Anno Zero, il 1976, lo stesso della nascita dell’attore Filippo Tognazzo e della musicista Francesca Gallo Un anno che è anche una cicatrice nella storia d’Italia – quello del terremoto del Friuli – che segna un prima e un dopo. Proprio come il 2020.
Ancora una prima assoluta del Festival, che lunedì 5 luglio torna nel cortile di Palazzo Jappelli a Piove di Sacco, stavolta con Farmacia Zooè e lo spettacolo R.R. Una storia vera, dai tratti estremamente contemporanei, ma che arriva dalla metà 1300: è quella di Rolandina Roncaglia, nata Rolandino, in fuga dal suo paese in provincia di Padova per poter vivere, libera di essere sé stessa, nella cosmopolita Venezia. Il tragico epilogo ci riporta il dolore dello stigma sociale, di cui ancora sentiamo gli echi: inquisita e condannata a morte, finirà sul rogo tra le colonne del Molo a San Marco.
Martedì 6 luglio, nella tenuta de La Posa Degli Agri a Polverara, Giuliana Musso in una intensa prova d’attrice con lo spettacolo liberamente ispirato a Una relazione per un’accademia di Franz Kafka: La Scimmia, grottesco personaggio nato dalle ferite dell’anima dello scrittore nel 1917, mentre i nazionalismi facevano tremare le vene dell’Europa.
Con la prima regionale di Fagiolino e la Gru di Teatro Medico Ipnotico al Casone Ramei, (in programma mercoledì 7 luglio alle ore 18.00) la celebre novella Chichibio e la gru del Boccaccio viene portata in scena con il linguaggio classico, divertente e scanzonato del teatro dei burattini, mentre la fisarmonica accompagna la storia con musiche medioevali. Uno spettacolo raffinato e popolare insieme, rivolto al pubblico di tutte le età.
Ad attendere il pubblico la sera di mercoledì ci sarà ancora una prima regionale, ospitata all’Idrovora di Santa Margherita a Codevigo: Mario e Saleh, una storia scritta e diretta da Saverio La Ruina per suscitare riflessioni e confronti. All’indomani di un terremoto, in una delle tende allestite per l’emergenza, si ritrovano a vivere insieme un occidentale cristiano e un arabo musulmano che, tra eventi esterni e fatti concreti, giungeranno a ribaltare le percezioni che hanno l’uno dell’altro.
Giovedì 8 luglio un nuovo appuntamento pomeridiano per famiglie e pubblico di tutte le età: Alvise Camozzi e Sokol Prekalori porteranno al Casone Ramei il racconto musicale di El Pessecan, la storia dell’incredibile apparizione di un pescecane nei canali di Venezia. La stessa sera al Casone Azzurro di Arzergrande, Serena Balivo (Premio UBU 2017 Miglior attrice under 35) interpreterà una surreale bambina che conduce gli spettatori nel suo personale viaggio all’inferno. Non quello delle anime dannate, ma quello che, a volte, sembra di vivere nella nostra quotidianità.
Quella di Teatro delle Ariette sarà una dedica speciale a Pier Paolo Pasolini. Con Pane e Petrolio ospiti venerdì 9 luglio a Villa Roberti di Brugine, la compagnia torna in scena con i suoi spettacoli partecipati: il pubblico è seduto intorno ad un tavolo mentre gli attori impastano, cucinano, condividono le loro storie e i cibi preparati, con gesti di artigiani, contadini, operai. Una modalità che appare così distante dalla “nuova normalità” cui siamo stati abituati. Ma, come raccontava Pasolini, «con dolore e lucidità, siamo cresciuti mentre si sbriciolava tutto».
L’ultimo sabato del Festival, il 10 luglio, aprirà alla Corte Benedettina di Legnaro, con Andrea Pennacchi e il monologo Mio padre. Appunti sulla guerra civile, con le musiche di Giorgio Gobbo, Graziano Colella e Gianluca Segato. L’attore padovano, conosciutissimo e amato dal grande pubblico, racconta il suo viaggio di figlio “come Telemaco, ma più vecchio e sovrappeso” alla ricerca del padre, della sua storia di partigiano e prigioniero e della sua Odissea di ritorno in un’Italia devastata dalla guerra.
Domenica 11 luglio ai Casoni della Fogolana di Codevigo calerà il sipario sulla XII edizione di Scene di paglia con l’Arle-Chino. Traduttore – Traditore di due padroni di Shi Yang Shi.
Lo spettacolo, il primo prodotto in Italia con un protagonista di origine cinese, racconta la storia di Yang, nato a Jinan, nel Nord della Cina, nel 1979 ed arrivato undicenne in Italia. Nel nostro Paese, Yang è stato lavapiatti, venditore ambulante di erbe e unguenti cinesi sulle spiagge, poi studente alla Bocconi, traduttore simultaneo per Ministri, imprenditori e registi internazionali, fino alla sua carriera di attore tra tv, cinema, teatro e, recentemente, anche inviato speciale de Le Iene. Attraverso la sua avventura, Yang trasporterà il pubblico nel suo mondo multicolore, quello di giovane cinese cresciuto in Italia, regalando una storia che sa essere amara, ma anche divertente e piena di speranza.