Pomo pero dime ‘el vero

23 Agosto 2020

Teatro Verdi | Padova

24>25 agosto – ore 19.00

Pomo pero dime ‘el vero

Tratto dai testi di Luigi Meneghello, il gioco scenico curato da Giorgio Sangati con Laura Cavinato e Valerio Mazzuccato propone un viaggio popolare, coltissimo, esilarante e commovente nell’infanzia di un Nord-Est che non c’è più.

In un periodo di grandi dibattiti sulle identità locali, sulla loro essenza e sulla loro permanenza Giorgio Sangati e la compagnia Terracrea Teatro compiono un salto nel passato e nelle memoria del nostro territorio con lo spettacolo Pomo pero dime ‘el vero, in scena il 24 e 25 agosto al Teatro Verdi di Padova e il 26 e il 27 al Del Monaco di Treviso per la stagione estiva del Teatro Stabile del Veneto.

Liberamente tratto dai testi di Luigi Meneghello, partigiano, accademico e scrittore veneto, tra maggiori narratori italiani del ‘900, il gioco scenico è interpretato da Laura Cavinato e Valerio Mazzuccato, nei panni di Norma e Lugi, i due protagonisti che si divertono a rimettere in scena la commedia dell’infanzia e della vita indossando di volta in volta le maschere e i ricordi di chi sopravvive nella memoria e nella fantasia.

Lo spettacolo

In scena solo un baule da soffitta, pieno di quaderni, vestiti, guanciali, ricordi, una scenografia minima e universale per infiniti giochi di bambini. Un gioco per tutti (anziani, adulti, studenti e bambini), per chi ha vissuto quell’infanzia e per chi non ne sa (ancora) nulla.

Con un’ironia che solo la distanza (geografica e anagrafica) può dare (lo scrittore vicentino ha passato gran parte della sua vita in Inghilterra come docente universitario di letteratura

italiana), Luigi Meneghello ci racconta in questo viaggio i suoi ricordi di bambino in un piccolo paesino del vicentino, Malo.

In questo percorso a ritroso nella sua memoria personale attraversa territori universali: l’epica della nascita, la scoperta del linguaggio, il trauma della scuola, il brivido della sessualità, il potere repressivo della religione, l’entusiasmo e la violenza dei giochi e l’onnipotenza della morte. E il racconto non può prescindere dal linguaggio, cioè dal pensiero che lo ha generato; dialetto (dialetti) e italiano si mescolano in un vortice espressionista, quasi espressione di due mondi, di due anime contrastanti ma complementari.

La parola si fa interprete testimone (ultima) di una cultura orale, fragile, magica: scrive Meneghello che quando si dimentica una parola, con questa non si rinuncia solo ad un termine vuoto ma si perde la cosa stessa. Le parole si mescolano alle filastrocche, ai canti, alla musica, in una sorta di scenografia sonora, trasparente ed evocativa, come in un sogno, come in un ricordo.

Pomo pero dime ‘el vero

Teatro Verdi | Padova

24>25 agosto 2020 – ore 19.00