Maturazione II. Autofiction

2 Maggio 2023

Sul palco del Teatro Maddalene di Padova continua “Solo risposte sbagliate”. Dopo aver dato spazio alla sperimentazione di nuovi linguaggi teatrali con Fratelli. Esercizi di coesistenza, progetto realizzato in collaborazione con TEDxPadova, e alla nuova drammaturgia con Talismani, lo spettacolo tratto dal testo di Matteo Porru, vincitore del premio Campiello Giovani 2019, la rassegna di nuovi format teatrali curata da Lorenzo Maragoni e promossa dal Teatro Stabile del Veneto-Teatro Nazionale con il Comune di Padova prosegue con un appuntamento che dà voce agli artisti emergenti: MaturAzione II. Autofiction.

Dal 26 aprile al 27 maggio torna per la seconda edizione il format MaturAzione, un’iniziativa che dà la possibilità ai giovani attori e attrici diplomati all’Accademia Teatrale Carlo Goldoni di mettersi alla prova con progetti autonomi, da presentare in forma di lettura scenica o di mise en espace. Dopo un periodo di tutoraggio, tre compagnie selezionate tramite bando debuttano in scena di fronte al pubblico per quattro serate consecutive. Maturazione si inserisce nell’ambito del progetto Te.S.eO. Veneto – Teatro Scuola e Occupazione, frutto dell’Accordo di Programma tra Regione Veneto e Teatro Stabile del Veneto.

Dal 26 al 29 aprile (ogni sera alle 19.30) la rassegna prende il via con Resterò per sempre nella foto di uno sconosciuto, dramaturg Emilia Scatigno, con la regia Claudia Manuelli e l’interpretazione di Elena Ferri, Claudia Manuelli e Paolo Tosin Lo spettacolo parte dall’osservazione delle foto-ricordo di sconosciuti raccolte nei mercatini dell’usato. Le classiche foto che fanno tutti, da soli, in coppia oppure in gruppo, per immortalare e ricordare quel determinato momento. In scena due persone dialogano e per tutto il tempo tentano di scattarsi una fotografia mentre alle loro spalle c’è sempre uno sconosciuto: il pubblico.

Si prosegue poi dal 10 al 13 maggio con Martini, un testo di Elena Maria Antonello scritto con Caterina Benevoli e Imma Quinterno, che saranno anche in scena con Rossella Furlan. Tre attrici quindi, un elefante e un microfono. L’elefante ammanta tutto. Martini parla fuori dai bordi, balla fuori dai bordi, ride fuori dai bordi. Tra le parole di Annie Ernoux e Lady Gaga, le note di Ludwig Minkus, e le domande di un’impiegata del centro per l’impiego, Martini vi porta “in prossimità della merda, che faceva tanto ridere”.

A chiudere il mini cartellone, infine sarà De Sidera, un progetto di Vale Tudo, ideato da Emmanuele Bettari che cura anche la drammaturgia con Emanuele Bettari, Luca Piomponi, Massimo Scola e Leonardo Tosini. Una riflessione e una pratica sul processo del desiderio. Dal latino, “de” – “sidus, sideris” (stella), interpretabile con: interrogare le stelle, cogliere dalle stelle, fissare attentamente le stelle. Oggi le stelle non hanno per noi l’importanza che avevano in passato. Non le utilizziamo per orientarci in un viaggio navale, dove orientarsi correttamente potrebbe significare la vita; o ci capita raramente di dormire all’aperto e contemplare il cielo, magari sperando che il resto dell’esercito torni vivo dalla spedizione notturna. Oggi, cosa intendiamo per desiderare? Abbiamo un processo che ci guida, una costellazione che ci orienta?