Le Cattive Strade

21 Gennaio 2014

In novanta minuti si ripercorre la carriera di Fabrizio De André. E’ una storia per nulla sbagliata, quella di Fabrizio De André. Tra cattive strade e fiori che nascono dove meno te lo aspetti. Una storia che continua e continuerà, in direzione ostinatamente contraria. Nessun desiderio di raccontare un santino, molta voglia di restituire gli snodi di un artista vero. Tra i più grandi del Novecento italiano. Fortemente voluta, e poi patrocinata, dalla Fondazione Gaber. Scanzi, giornalista e scrittore, racconta gli snodi del percorso artistico del poeta e cantautore ligure. Alla sua narrazione si alternano le interpretazioni del cantautore e attore Giulio Casale, capace di personalizzare – con rispetto ed eclettismo – il repertorio di Faber. L’incontro teatrale, che racconta anche il De André meno noto, non desidera canonizzare o peggio ancora santificare l’artista. Al contrario, Le Cattive strade intende raccontare, senza agiografie ma con passione, le continue rivoluzioni e le poderose intuizioni di un intellettuale inquieto. Scomodo. Irripetibile. Lo spettacolo contempla anche la proiezione di filmati originali di Fabrizio De André. Da Nuvole barocche a Anime salve, da Carlo Martello a Smisurata preghiera. Da George Brassens al dialetto genovese. Cattive strade e fiori che nascono dove meno te l’aspetti. E’ una storia per nulla sbagliata, quella di Fabrizio De André. Che continua.
Andrea Scanzi
Nato ad Arezzo il 6 maggio 1974. Laureato in Lettere, tesi sui cantautori della prima generazione. Fa il giornalista dal 1997, so cominciato nel Mucchio Selvaggio. Negli anni ha scritto per Il Manifesto, Il Riformista, L’Espresso, Rigore, MicroMega, Tennis Magazine, etc. Dal 2005 al 2011 ha firmato su La Stampa. Da settembre è definitivamente passato al Fatto Quotidiano. Ha vinto qualche premio: Sporterme 2003, Coni 2005, Durruti 2010. Mi occupo di quasi tutto, e pare sia un difetto: cultura e spettacoli, sport, politica, costume, sociale, enogastronomia e (ove possibile) origami e sadomaso. Il primo libro è stato l’autobiografia di Roberto Baggio. Poi ne sono venuti altri: per Limina, PeQuod, Giunti, Mondadori e ora Feltrinelli. Per il teatro ha portato sulla scena lo spettacolo teatrale Gaber se fosse Gaber, da lui scritto e interpretato.
Giulio Casale
Giulio Casale (Treviso, 1971) è figura pressoché unica nel panorama culturale italiano: attore, scrittore, cantautore, straordinario interprete della complessa arte del teatro-canzone. Negli anni Novanta è protagonista della scena musicale quale leader del gruppo rock Estra, con cinque album all’attivo. Nel 2000 pubblica il libro di poesie Sullo zero. Al disco omonimo che ne documenta il reading dal vivo vengono assegnati il Premio Mariposa (2002) e la Targa Premio Grinzane Cavour (2003). Nelle stagioni teatrali 2006/2008 propone nei teatri italiani Polli di allevamento di Giorgio Gaber e Sandro Luporini, spettacolo premiato come miglior atto di prosa del 2007 con il Premio Enriquez (Sirolo, AN). Ha elaborato drammaturgicamente i testi di Mario Capanna sul ’68 per lo spettacolo Formidabili quegli anni, da lui stesso interpretato, che ha debuttato con straordinario successo al Teatro Strehler di Milano nella primavera del 2008.