La Bisbetica domata

11 Gennaio 2016 By Elena Bottin

Nancy Brilli  dopo la locandiera, si cimenta con un altro forte personaggio teatrale riportando sulla scena un classico shakespeariano con una rappresentazione travolgente e colorata da elementi popolari ed echi della commedia dell’arte. Bisbetica, una produzione La Pirandelliana, sarà in scena al Teatro Verdi fino al 17 gennaio.

Giovedì 14 gennaio alle ore 17.00 in Teatro, la compagnia incontrerà il pubblico.

Il titolo dell’opera è noto quanto la trama. La vicenda ha per protagonisti una serie di personaggi che si districano in un frizzante crogiuolo di equivoci e travestimenti. Ben nota per il suo carattere intrattabile, Caterina fatica a trovare pretendenti e quindi marito, a differenza della sorella minore Bianca, apparentemente dolce e mansueta, bramata da Gremio e Ortensio. Il padre delle ragazze, il nobile e avido Battista, decide dunque che nessun uomo avrà la più giovane finché la primogenita non si sarà accasata. Così gli zelanti corteggiatori fanno combutta e convincono il veronese Petruccio a chiedere in moglie Caterina incoraggiandolo con la prospettiva della dote. La storia narra una serie di trattative al rialzo che dimostrano quanto il padre delle ragazze veda in loro poco più che un fattore di guadagno. Attraverso il gioco meta-teatrale, la chiave registica affidata alla Pezzoli fa diventare tutta la compagnia un gruppo di attori che mette in scena “La Bisbetica domata”, dando vita a un doppio spettacolo in cui ciascuno è sia attore della compagnia che personaggio di Shakespeare. Una divertente commedia nella commedia, ricca di colpi di scena e che, col sorriso, porta a riflettere sui rapporti uomo-donna. Senza tradire mai la commedia originale di Shakespeare, lo spettacolo dà vita ad una rivisitazione in grado di affascinare lo spettatore restituendo la contemporaneità di questo autore senza tempo. La vicenda è poi arricchita da una verve comica che guida in modo parallelo i destini degli attori della compagnia e dei personaggi della commedia. “Non mi interessava fare un allestimento ‘femminista’ e trasformare Caterina in una specie di eroina martire vittima di un Petruccio mostruoso che la riduce all’obbedienza attraverso l’esercizio crudele e ottuso della violenza. – racconta Cristina Pezzoli – Non mi convincono le letture che fanno arrivare Caterina massacrata, denutrita e devastata, come fosse uscita da Guantanamo. Il tema della violenza sul corpo delle donne è un tema tragicamente attuale e reale e se bisogna parlarne va fatto con la serietà che merita e con il registro adeguato, a mio avviso, non con una commedia piegata a diventare ciò che non è. Per questo ho ritenuto di fare alcune scelte per potenziare l’aspetto comico e dare a questo spettacolo la forma di un’opera pop. Innanzi tutto ho deciso insieme a Stefania Bertola, brillante scrittrice dal registro umoristico e surreale, di tagliare il prologo, ma di non perderne la funzione indispensabile. Per questa ragione abbiamo inventato una nuova cornice che ci permetta di mantenere salda la chiave meta-teatrale data da Shakespeare alla Bisbetica: il nostro spettacolo diventa dunque la storia di una messa in scena della Bisbetica domata dove, durante le prove, il regista – entrato in rotta di collisione con il produttore – se ne è andato. Brevi scene di cornice si alternano quindi alle scene della Bisbetica domata di Shakespeare, portandoci dall’inizio delle prove alla sera della prova generale, con un meccanismo di gioco che ci ha consentito non solo di sveltire alcune lungaggini della storia, ma anche di potenziare, attraverso l’efficacia dei meccanismi meta-teatrali, l’umorismo e la comicità da una parte e la criticità dei rapporti di potere dall’altra”.
Foto di Federico Riva.