Ascanio Celestini
18 Luglio 2014Senza copione e scaletta, l’attore, accompagnato alla fisarmonica da Gianluca Casadei, racconterà sul palco microstorie che iniziano e finiscono in pochi minuti, una sorta di concept album dove canzoni diverse raccontano un unico luogo. Qualcuna proviene dalla tradizione popolare, ma tutte hanno in comune l’improvvisazione.
«Nei miei racconti – spiega Celestini – cerco di mettere insieme le parole e non fatti. Certe volte non accade niente. Un meccanismo che si inceppa è l’unico avvenimento. Spesso i personaggi non hanno nome e le relazioni arrivano quasi ad azzerarsi. Ci sono le parole che diventano semplici come rotelle di un ingranaggio, come chiodi che tengono insieme dei pezzi di legno».
Sul palco Ascanio Celestini vuole mette insieme parole e non fatti perchè, riprendendo la “Confessione di un assassino” di Joseph Roth, «le parole sono più potenti delle azioni – e spesso rido quando sento l’amata frase: “Fatti e non parole!”. Quanto sono deboli i fatti! Una parola rimane, un fatto passa! Di un fatto può essere autore anche un cane, ma una parola può essere pronunciata soltanto da un uomo»