Solisti Veneti – Dalla lirica al lirismo strumentale
18 Luglio 2014Itinerario musicale che va dal Settecento al Novecento, con una sostanziale espansione nell’epoca romantica visitata in tutta la sua estensione. Vivaldi, veneziano, lirico per eccellenza con una produzione di più di quattrocento concerti strumentali e quasi cento opere vocali, apre la via con l’Ouverture di una delle sue opere di maggior successo: La Verità in cimento. Lo segue Rossini che il Maestro Scimone ha deciso di rappresentare con una brillante pagina strumentale: le Variazioni in mi bemolle maggiore per clarinetto e archi che egli scrisse durante gli anni napoletani un po’ per omaggiare il bravissimo primo clarinetto dell’orchestra del Teatro di Napoli di quegli anni e un po’ perché ricco di temi bellissimi come appunto i due che danno origine a questa composizione, provenienti rispettivamente dal Mosè in Egitto e da La Donna del lago. E qui i collegamenti si fanno intensi, perché ancora su un tema di Rossini, precisamente quello del Rondò finale della Cenerentola, Fryderyk Chopin (che l’aveva udita e assai apprezzata a Parigi) elabora alcune variazioni per ottavino e archi, terzo brano in programma il 24 luglio. Sempre dalla feconda epoca musicale del primo Ottocento proviene poi quella rara pagina strumentale di Gaetano Donizetti, il Concertino in sol maggiore per corno inglese e archi (interessante che Donizetti si sia concentrato su uno strumento, il corno inglese, assai prezioso in orchestra, ma raramente destinatario di pagine solistiche…) che traghetta la serata verso il grande virtuosismo strumentale ottocentesco, cha sarà – si dica pure gloriosamente – illustrato da due pagine straordinarie: il Gran Duo Concertante per violino, contrabbasso e orchestra composto da Giovanni Bottesini – formidabile solista di contrabbasso – e quello scoglio aguzzo e irto di difficoltà che sono le Variazioni sul Carnevale di Venezia per tromba e archi che un altro leggendario campione del virtuosismo, Jean Baptiste Arban, pressoché contemporaneo di Bottesini, scrisse perché restassero, come ancora sono, autentico banco di prova di ogni solista di tromba. Significativamente al centro della serata, perfettamente integrato in questo sapiente itinerario lirico, la recente composizione Nothar che il compositore contemporaneo Ivan Fedele ha completato nel 2009.
Il Veneto Festival, spettacolare evoluzione artistica del Festival Tartiniano, giunge quest’anno alla sua quarantaquattresima edizione, confermando la propria vocazione all’esaltazione e alla diffusione del ricchissimo patrimonio musicale di tutti i tempi. Per tutta l’estate infatti il Festival presenterà al pubblico un vasto e multiforme calendario di concerti, itinerando nei luoghi artisticamente più interessanti del Veneto e delle regioni limitrofe. Le numerose manifestazioni del Festival, caratterizzate dall’esecuzione di opere celebri e amate ma anche di pagine musicali bellissime e talvolta meno note, si arricchiranno della presenza di artisti di fama internazionale, appositamente invitati ad interpretarle per conferire ampiezza e splendore ad una serie di appuntamenti già di per sé eccezionale e a consolidare la fama di un Festival che, per valore culturale e artistico, sin dalla sua fondazione ha oltrepassato le soglie del Veneto e dell’Italia per conquistarsi la più meritata considerazione fra i più prestigiosi e qualificati Festival Internazionali d’Europa.