Il Nasocomio di Woyzeck

16 Febbraio 2012

Per aderire a M’illumino di Meno 2012, come ogni anno i Carichi organizzano uno spettacolo spegnendo le luci elettriche per rimanere tutta la sera a luce di candela.
Lo spettacolo dal titolo Il Nasocomio di Woyzeck, con Valerio Asara per la regia di Dominique Serena Antignano, il risultato del loro incontro crea una situazione grottesca, un luogo improbabile. Forse il tendone di un vecchio circo o l’ozio di un insetto in gabbia; magari è solo il tavolo dove si consuma un adulterio o un rigoroso esercizio scenico. È un esperimento azzardato che nel tempo è diventato un lento processo all’interno del linguaggio teatrale. Un movimento silenzioso tra i codici, le architetture drammaturgiche, le pretese degli oggetti, l’estetica delle arti marziali, la volgarità del vero, la relazione intima tra luce, spazio e corpo e l’ambigua fiducia tra chi agisce, guarda, partecipa. Un accurato ordigno da smontare, per poi riesaminare ogni suo pezzo, sostituirlo, talvolta, senza nostalgie, coscienti che il bisogno di mettere in discussione qualcosa, è sintomo che se n’è avuta consapevolezza.
Il Nasocomio di Woyzeck è quindi un pretesto, talvolta ironico, per esplorare la doppia natura, del teatro e della vita, su cui probabilmente anche Gogol’ e Büchner, contemporanei nelle rispettive opere, avrebbero conversato a lungo.