Esperienze in Variazione

12 Marzo 2012 By

Interno 6
Performance di Jennifer Rosa, con Vasco Manea e Monica Zucchetti; concept e regia di Chiara Bortoli e Francesca Raineri.
La scena rimanda allo spazio domestico di un interno: una moquette arancione, una radio a tratti accesa, delle sedie, qualche vestito, uno scotch carta che interviene a marcare dei tracciati di riferimento per l’azione. Lo spazio è abitato da due performers in abiti quotidiani: un uomo e una donna, forse una coppia, ma niente ce lo dice con certezza. Nella stanza il tempo passa, lo spazio cambia, si annotano piccoli eventi come in un diario da osservare. 
Swollen Terrorist
Coreografia e danza di Giada Meggiolaro; immagini e scene di Nereo Marulli e Andrea Cazzolato.
Così ho aperto la mia bocca. La proiezione di un gesto, di una foto, di un ritratto, di un abbozzo. Esistere significa mettere in gioco i propri abbozzi. Ricostruirsi continuamente è una pratica necessaria per poter ricoprire la distanza che separa noi dalla nostra immagine. Ma quando è l’altro a mettere in gioco i nostri abbozzi? Gettati, fondati, vuotati o costretti da altri a compiere gesti ai fini di una nostra non ben chiara utilità. Cresce la difficoltà di poter accordare o comporre il proprio corpo effettuale, di riconsiderarlo, con limiti talmente grandi da voler comprendere anche i frammenti liberi da noi stessi. Gonfi di sé, gonfi di tutto ciò che si è in grado di contenere, diventare il terrorista di noi stessi per riuscire a determinare la propria volontà fisica o virtuale che sia.