Radio Days

28 Novembre 2016 By Elena Bottin

“Io amo vivere nel mondo di Ingmar Bergman. O in quello di Louis Armstrong. Perché non si tratta di questo mondo…”

Nel film “Radio Days” Woody Allen ripercorre la sua infanzia nella stupenda New York degli anni ’30 e ’40, l‘epoca dello swing, raccontando personaggi e luoghi attraverso gli occhi meravigliati di un bambino, quasi un Amarcord d’oltreoceano, in cui la musica ha il ruolo fondamentale di sottolineare le emozioni e descrivere i racconti impressi nella memoria. “Ancora oggi, dopo tanto tempo, ci sono certe canzoni che, dovunque mi trovi, nel preciso momento in cui le ascolto, fanno scattare il flash del ricordo”.

Molte delle canzoni scelte dal regista (nonché clarinettista della “New Orleans Jazz Band”), perlopiù colonne sonore di film o musical, trasmesse dalle emittenti di Manhattan, raggiunsero tutta l’America – e poi l’Europa, con il secondo conflitto mondiale – fino a diventare gli “standard” dell’attuale repertorio jazzistico internazionale.

In questo spettacolo la chitarra, celebrata in Accordi e Disaccordi, attinge al repertorio dixieland, ragtime, stride e swing contenuto in Radio Days e in altre opere di Woody Allen, in un personale omaggio al suo genio, alla musica che ha reso magico il suo cinema, la stessa che ha accompagnato gran parte della nostra vita.