


Nettare dell’estate
Pubblicato il 8 Febbraio 2019Un contesto prestigioso e al contempo raccolto, perfetto per un progetto fatto anche di sonorità acustiche e ricercate.
Giorgio Gobbo, uno dei nomi di spicco della musica folk italiana (anche se si definisce un contadino immaginario che suona la chitarra), esce con il suo primo album da solista dopo 18 anni di collaborazione con la Piccola Bottega Baltazar, di cui è stato cofondatore e voce.
Prestigiosi i riconoscimenti ottenuti negli anni, dal Premio Italiano per la Musica Indipendente al Premio Valmarana, dal Premio Risonanze al RockitEyes, dal Monferr’Autore al Premio Sisme per la miglior esibizione live, dal Premio Musicultura ai successi delle colonne sonore composte per i film di Andrea Segre.
L’amore per le montagne e per la natura l’hanno condotto su una strada più solitaria, che oggi diventa realtà con un album che parla di cime, di stagioni e di sentimenti profondi, come quello dell’amore e della paternità.
Tredici inediti, tredici brani “incontrati” camminando nei boschi e che oggi, filtrate dalla sua voce profonda, diventano un album che segue un filo conduttore chiaro, come un dialogo con la natura e con il proprio io più profondo.
I testi sono semplici, suggestivi, ricchi di emozioni: i suoni sono quelli raffinati conosciuti con la Piccola Bottega Baltazar, ma più essenziali, come quelli di un concerto in un rifugio.
Giorgio Gobbo (Padova, 1975) è cantante, autore di canzoni, chitarrista e compositore.
Oltre alla musica ama le montagne solitarie, le buone compagnie, i libri.
Le storie antiche e moderne dei paesaggi e delle persone che li attraversano sono per Giorgio Gobbo primaria fonte di ispirazione. La natura, l’amore, la difficoltà di stare al mondo e, nonostante tutto, la gioia di vivere: questo è ciò che dà voce al suo canto.
Lavora nel mondo della sofferenza psichica dove ricerca il rapporto tra espressività e terapia.
E’ stato co-fondatore e voce della storica band veneta Piccola Bottega Baltazar.
Giorgio Gobbo è sostanzialmente un contadino immaginario che suona la chitarra.

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