Giovanni Martinelli e Aureliano
Pubblicato il 7 Marzo 2016Nuovo appuntamento con il Circolo della Lirica, dove al Palazzo Zacco Armeni il prof. Paolo Padoan, musicologo, presenta “Giovanni Martinelli e Aureliano, due tenori a confronto a 130 anni dalla nascita”.
Le vite, le voci e la carriera dei due tenori, nati nel 1885 in una terra medievale di grande e antico splendore, Montagnana, saranno il tema della conferenza interattiva con notizie e aneddoti sulla vita e la carriera delle due glorie venete.
La proiezione di filmati e l’ascolto di brani, tratti dallo stesso repertorio operistico, diventeranno occasione per confrontare le diverse qualità vocali; per cogliere l’espressività, l’interpretazione, la sintonia con il personaggio e per valutare la capacità degli interpreti di coinvolgimento emotivo.
Il pubblico sarà invitato dal relatore a esprimere valutazioni e sensazioni.
Aureliano Pertile, nato da una famiglia molto modesta, pur privo di un timbro naturalmente bello, grazie all’eccellente tecnica vocale, frutto di anni di studio, riuscì a dare alla voce un assetto quasi perfetto. Le sue interpretazioni suscitavano un’intensa partecipazione emotiva, che tuttora si rinnova all’ascolto delle incisioni. Non fu popolare come Caruso e Gigli, ma fu il prediletto del pubblico più colto per la raffinatezza interpretativa, l’eccellente tecnica e la presenza scenica, al tempo molto rara! Arturo Toscanini, nel 1922, lo scelse per interpretare alla Scala il “Mefistofele”, da allora iniziò il sodalizio col grande direttore, tanto da venire considerato il “tenore di Toscanini”.
Alcuni critici lo considerano uno dei maggiori tenori verdiani di tutti i tempi.
Anche Giovanni Martinelli nacque da una famiglia di umili origini e ancor giovanissimo lavorò nella bottega del padre ebanista, coltivando a un tempo la passione per la musica. Durante la leva, un colonnello scoprì le sue straordinarie doti canore e, al suo congedo, gli procurò, una borsa di studio presso una nota agenzia teatrale di Milano. Il debutto del promettente tenore avvenne nel 1910, nello “Stabat Mater” di Rossini. Nello stesso anno si confermò ragguardevole interprete in “Ernani” di Verdi e il ruolo del protagonista gli consentì di esprimere e valorizzare le caratteristiche di potenza ed estensione vocale, tipiche dei tenori drammatici, eroici.
Da allora, per oltre sessant’anni, calcò le scene della lirica dall’Europa all’America.
Il tenore è ricordato soprattutto come grande interprete del repertorio lirico spinto-drammatico, aveva infatti delle caratteristiche speciali che gli consentirono di affrontare una vasta gamma di interpretazioni.
clicca qui per visualizzare la mappa
Prenotazione obbligatoria fino a esaurimento posti. Info e prenotazioni - telefonata o sms - ai numeri di cell. 349 802 6146 - 335 630 3408 indicando cognome e nome. È gradita la disdetta. www.circolodellalirica.it
Aggiungi un commento