Beams 2

16 Novembre 2015 By Elena Bottin

Filippo Muraro – regia del suono
Valerio Montecchio – live electronics
Pablo Gastaldello e Gianluca Spagnolo – regia luci
Mattia Bernardi, Filippo Mocellin, Giovanni Salice – regia video
Giacomo Damin, Francesco Tonolo – registrazione e amplificazione
Nicola Bruttomesso – campionamenti sonori

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In collaborazione con SaMPL – Sound and Music Processing Lab del Conservatorio di Musica “Pollini” di Padova.

Alvin Curran: Beams 2

Il programma include i risultati del progetto SMUG (SaMPL per la MUsica Giovanile), realizzato dal Conservatorio “C. Pollini” di Padova in collaborazione con il Centro di Sonologia Computazionale dell’Università di Padova. Coordinamento a cura di Luca Richelli e Alvise Vidolin. Al progetto hanno preso parte studenti e diplomati di musica elettronica individuati in seguito a bando, con il supporto della Regione Veneto a cui si sono aggiunti studenti del corso di Musica elettronica del Conservatorio “C. Pollini” di Padova coordinati da Giorgio Klauer. L’ Ensemble ON-OFF, nato nel 2013, è formato da studenti del Conservatorio “C. Pollini” di Padova ed è aperto a partecipazioni esterne di studenti e diplomati dei conservatori del Veneto interessati all’esecuzione di musiche del repertorio contemporaneo che includono l’impiego dei nuovi media ed esperienze di sperimentazione e ricerca.

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Beams 2 è una composizione «per un numero qualsiasi di esecutori con strumenti portatili ad arco e fiati».
È una partitura dalla realizzazione aperta, che prevede l’impiego degli strumenti indicati più altri strumenti accessori, come una piccola armonica a bocca, oggetti di metallo, palloni da basket per il coro e 3 grancasse. Il lavoro è articolato in una serie di azioni, ognuna delle quali ha la stessa durata concordata in anticipo (2, 3, 4 o 5 minuti, per es.). Ogni esecutore è responsabile delle proprie azioni e tempi. Descrivere in dettaglio le azioni da compiersi, come da partitura, significherebbe guastare le numerose sorprese che il pezzo offre agli spettatori. Ci si limita qui, perciò, a riportare i titoli dei diversi paragrafi in cui Curran istruisce gli esecutori:
1.Camminare, fermarsi e suonare
2.Sdraiarsi
3.Camminare in silenzio, fermarsi e suonare
4.Alzarsi / Restare fermi
5.Camminare in silenzio
6.Cadono oggetti metallici
7.Disposizione a terra
8.Camminare/fermarsi
9.Armoniche
10.Shofar solo

Beams 2 ha avuto la sua prima rappresentazione al Museum of Modern Art di Tel Aviv nel 2007. La versione SMUG di questa sera offre soluzioni del tutto nuove ai suggerimenti gestuali della partitura, con una forte componente visuale ed elettroacustica che costituisce dunque una nuova ‘prima esecuzione assoluta’ del pezzo.

Alvin Curran

Democratico, irriverente e ‘tradizionalmente sperimentale’ si autodefinisce Alvin Curran, viaggiatore su carro computerizzato tra il Golden Gate e il Tevere, fabbricante di musica per ogni occasione e con ogni suono, miscela volatile di lirismo e caos, struttura e indeterminazione, corni da nebbia e violini. Curran si dice dedito al ripristino della dignità professionale del fare musica non-commerciale come parte di una personale ricerca di future forme sociali, politiche, spirituali.
Il suo fare musica abbraccia tutte le contraddizioni (composto/improvvisato, tonale/atonale, massimale/minimale) in un sereno incontro dialettico. Le sue 200 e più opere sono state composte per suoni naturali, pianoforte, sintetizzatori, computer, strumenti musicali tradizionali, corni da nebbia, voci, shofar. Le sue performance solistiche sono la parte più intima di questa attività che abbraccia la musica da camera, opere radiofoniche sperimentali, grandiose installazioni ambientali site-specific…
Alvin Curran è nato nel New England nel 1938 e ha seguito rigorosi studi di pianoforte e composizione a Yale e New Haven, con Elliott Carter, Mel Powell, Allen Forte. Continua gli studi e l’amicizia con Elliott Carter a Berlino nel 1964, e incontra Stravinsky, Xenakis, Berio, Yuji Takahashi, Louis Andriessen, Remo Remotti, and soprattutto Frederic Rzewski. Frequenta Darmstadt, incontra Milton Babbitt ed Earle Brown, ascolta Stockhausen e Ligeti.
Ma è solo a Roma nel 1965 che è iniziato, come lui stesso dice, il suo viaggio musicale. Suona nei pianobar di Via Veneto, incontra Franco Evangelisti e Cornelius Cardew, e insieme ad altri ‘espatriati’ USA come Rzewski e Richard Teitelbaum forma il gruppo di improvvisazione Musica Elettronica Viva (tuttora in attività) che ha sperimentato nuove forme e nuovi metodi della composizione e della performance, nuovi strumenti, nuove sonorità, nuovi rapporti tra i musicisti stessi e con il pubblico, suonando in luoghi non convenzionali, collaborando con danzatori e teatranti in cerca di nuovi orizzonti.
Negli anni 70 ha creato una serie di lavori solistici per sintetizzatore, voce, suoni trovati. Alla ricerca di nuovi spazi musicali, sviluppa una serie di concerti per laghi, aree portuali, parchi, edifici, cave… i suoi ‘laboratori naturali’. Oggi Curran è considerato uno dei pionieri della musica fatta in luoghi non convenzionali. Negli anni ’80 estende le sue idee di geografia musicale creando concerti simultanei via radio per tre, poi sei grandi ensemble che suonano insieme da varie capitali europee. Ha inoltre creato svariate installazioni sonore, alcune delle quali in collaborazione con artisti visivi come Paul Klerr, Melissa Gould, Kristin Jones, Pietro Fortuna, Umberto Bignardi, Uli Sigg.
Ha appena pubblicato The Alvin Curran Fakebook, un’autobiografia atipica che comprende foto, scritti, appunti insieme a 200 partiture e frammenti che vanno da materiali sonori a musiche concettuali e composizioni complete. Nel 2010 è stato pubblicato un libro di Daniela Tortora Alvin Curran Live in Roma (Die Schachtel 2010).