De Gregori canta Bob Dylan
7 Febbraio 2016«Tradurre Dylan è stata una grande avventura, in tutti i sensi – racconta Francesco De Gregori – E credo che non avrei mai potuto nemmeno pensare ad un progetto del genere se non avessi amato da sempre il suo straordinario repertorio e il suo incredibile talento di musicista. Per questo motivo il mio disco ha questo titolo: “Amore e furto”, rubato a un disco di Dylan in cui lui stesso dichiarava esplicitamente le sue passioni musicali e le influenze che aveva subito. Furto, quindi, ma soprattutto amore per un grandissimo artista e per alcune delle sue più belle canzoni, forse non le più conosciute qui in Italia».
Prodotto da Guido Guglielminetti, in “De Gregori canta Bob Dylan” Francesco De Gregori traduce e interpreta, con amore e rispetto, 11 canzoni di Bob Dylan. Il cantautore proporrà il nuovo disco nel tour in partenza in primavera: il 14 aprile al Gran Teatro Geox di Padova.
L’idea di tradurre queste undici canzoni è nata dalla stima che De Gregori prova – ormai da sempre – per il cantautore statunitense, ma anche dal suo amore per l’atto del tradurre: “Sono sempre stato appassionato alla traduzione di canzoni. A scuola, ad esempio, mi divertivo tantissimo a tradurre le versioni dal latino all’italiano”.
Il fascino delle canzoni di Bob Dylan non sta solo nella profondità dei testi, ma anche dalla grande cura nella parte musicale e ritmica: “Più della metà degli arrangiamenti sono molto simili a quelli originali. Questo non è stato possibile – continua De Gregori – quando i brani nascevano improvvisamente in sala. La spontaneità di certi brani di Dylan è impossibile da fare e, forse, non sarebbe nemmeno troppo giusto farlo”.
Soprannominato “il Principe” dei cantautori, De Gregori presenta uno stile originale, da molti imitato, che deriva dall’assimilazione di autori quali Fabrizio De Andrè, Simon & Garfunkel, Bob Dylan e Leonard Cohen: i suoi maggiori ispiratori. Nelle sue canzoni troviamo dal punto di vista musicale sonorità rock e vicine alla musica popolare; dal punto di vista dei testi, invece, presenta un ampio uso della sinestesia e della metafora, spesso di non immediata interpretazione, con liriche di ispirazione intimista, letterario-poetica ed etico-politica in cui trovano spazio riferimenti all’attualità e alla storia, che lo hanno reso uno dei cantautori più importanti dell’attuale scena musicale italiana; è considerato da molti sia un cantautore sia un poeta, malgrado egli non ami definirsi né l’uno né l’altro, ma solo “artista”.