Ben LaMar Gay Ensemble

25 Marzo 2023

Alle 21.00, in scena il gruppo fra i più originali della scena contemporanea per la capacità di aprirsi a diverse influenze, dall’hip hop alla canzone tropicalista, dall’elettronica al soul, pur rimanendo allo stesso tempo ancorato alla tradizione del jazz.
Il carismatico leader – trombettista, compositore, vocalist, tastierista e poeta – viene da Chicago, dove nell’ultimo decennio si è conquistato un posto di primo piano stupendo pubblico e critica con il suo eclettismo. Insieme a lui nel gruppo ci sono Will Faber, chitarra e voce, Matthew Davis, sousaphone e voce, e Tommaso Moretti, batteria e percussioni, compagni di un viaggio musicale mai prevedibile se non nella promessa di coinvolgimento ed energia. LaMar Gay, pur avendo partecipato ai collettivi dell’AACM (Association for the Advancement of Creative Musicians, celebre fucina artistica fondata da Muhal Richard Abrams nel 1965), possiede una visione del tutto personale che deriva dalle tante esperienze di arte e vita, non ultima la sua residenza a Rio de Janeiro negli anni passati. La sua discografia è assai particolare. Il suo primo vero album ufficiale, “Downtown Castles Can Never Block The Sun”, è in realtà un’antologia realizzata pescando da ben sette dischi precedenti che l’artista aveva prodotto e inciso in privato (in seguito pubblicati dalla International Anthem, etichetta che documenta le avanguardie pulsanti della Chicago contemporanea). Anche se legato al mondo del jazz, soprattutto nelle collaborazioni con altri autori, Ben LaMar Gay concepisce appunto la musica come un campo aperto ad ogni possibilità linguistica. Se è importante l’attitudine all’improvvisazione, altrettanto lo è la canzone visionaria e surreale, debitrice per certi versi nei confronti del tropicalismo brasiliano. Così come l’elaborazione elettronica e la stratificazione derivata dalla musica ripetitiva. Ma è la cultura hip hop quella che spinge LaMar Gay nei suoi straordinari incroci tra voce recitante, ritmi irregolari e sintetizzatori stralunati (si ascolti l’album “500 Chains”). Tutte queste influenze trovano il punto di fusione più esaltante nella raccolta di “Open Arms to Open Us”, disco assolutamente geniale. Parallelamente alla carriera solista, LaMar Gay ha partecipato inoltre a molti importanti progetti. L’ultima uscita discografica è “Certain Reveries”, composizione estesa divisa in sequenze, eseguita in duo col batterista Tommaso Moretti.