Vecchiato Arte dedica una personale all’artista Tony Gallo

25 Ottobre 2016 By Marta Lorenzi

Le opere di Tony Gallo saranno esposte da Vecchiato Arte in una mostra personale dal titolo “Hocus pocus”, che sarà inaugurata giovedì 27 ottobre alle ore 18.30, nella sede della galleria. Al vernissage saranno presenti l’artista e il curatore della mostra Luca Beatrice.
La mostra ha il Patrocinio del Comune di Padova e resterà aperta fino al 30 novembre.

“Hocus pocus” è una raccolta di tele e lavori dell’artista che interpretano l’incantesimo dell’illusione, di quel trucco che fuoriesce tra i colori e le forme, dove la vera magia sta nell’immaginazione. Un teatro di burattini, un giocoliere o un trampoliere inscenano un mondo fantastico in cui il trucco c’è e si vede e prende vita nelle opere di Tony Gallo, dove l’esposizione si arricchisce di tele, muri e installazioni con performance, tutto per dare vita al sogno e alla fantasia dal sapore surreale e magico.
Nelle tele in esposizione, tra capacità tecnica e fantasia, i suoi personaggi diventano esseri magici evocati nel mondo reale con una formula magica per far accadere qualcosa, appunto, con un Hocus pocus.

Tony Gallo fa parte di una nuova generazione, quella che comunica con rapidità e dinamismo attraverso internet e i social network, che riscopre e diffonde l’arte e che si riconosce poi nei suoi lavori. Le sue creature antropomorfe sono immerse in foreste incantate pronte a fissare lo spettatore curioso e, curiose a loro volta, guardano di rimando.

Le figure sono dipinte con tratto veloce e gestuale e non rinunciano mai ad un’emozione sensibile e poetica rivelandosi quasi un alter ego dell’autore.
I soggetti dell’artista si compongono di esseri silenziosi e solitari, di casette degli uccelli, di panneggi colorati, di foglie, di alberi e di famiglie felici con i loro cuccioli rivestiti di pelliccia.

Tony Gallo nasce come street artist e sui muri imprime forza e identità: è un’arte che proviene dalla strada e si riveste di emozionalità, di colori accesi e di segni rapidi, che graffiano l’anima dell’osservatore attraverso bombolette spray, stencil, vernici e idee.
Le esperienze street art vissute da Tony Gallo in territorio padovano prima, nazionale e internazionale poi, lo hanno portato ad identificarsi successivamente come uno dei più significativi giovani artisti emergenti nel panorama artistico contemporaneo.

Biografia:
Tony Gallo nasce a Padova nel 1975. Dopo un passato come musicista, nel 2008, intraprende la strada della pittura, affermandosi come street artist volitivo e originale.
Autodidatta, preferisce non seguire schemi compositivi consolidati o visioni predeterminate.
Nelle sue opere Tony Gallo sa coniugare con eleganza la graffiante e decisa gestualità tipica della Street art. Nel suo percorso si contano mostre personali e collettive in Italia e all’estero.
Sue opere street si trovano a Padova, Imola, Treviso, Vicenza, Bassano del Grappa e Londra.

Presentezione di Luca Beatrice e presenza di Tony Gallo

Tony Gallo è un cantastorie che ha fatto della Street Art il suo linguaggio privilegiato. Entra con disinvoltura nella quotidianità e conduce gli abitanti nei suoi teatrini onirici; concede loro, anche solo per un momento, la possibilità di difendersi dai “mostri selvaggi” di ogni tempo attraverso una visionaria virata nell’universo più fantastico dell’illustrazione per l’infanzia. L’artista padovano sceglie i muri dopo aver percorso la strada della rappresentazione su tela e scoperto nell’uso dello spray e della bomboletta l’escamotage di una figurazione dai contorni sfocati. Perché i suoi personaggi sono evocazioni di fantasia, stanno in bilico tra naturale e artificiale, sono apparizioni intenzionali di uno stato emotivo dell’inconscio. Nutriti di letteratura e di storia, questi pupazzi travestiti di umanità primitiva prendono vita nella magia di chi crede ancora alle favole. Non è un caso che sia lo stesso artista a definirsi un burattinaio – nella sua versione 2.0 – un cantastorie capace di dare forma nello spazio del reale a quello che, chi osserva, vuole ancora credere di vedere.

(Luca Beatrice, “Elogio all’infanzia”, testo in catalogo)