



ROSSO, NERO E BIANCO. Tutti i “colori” di Calvino
Pubblicato il 12 Novembre 2023Lunedì 13 novembre alle 11.30 Vernice con conferenza della mostra. Interverranno
Monica Salvadori, prorettrice con delega al Patrimonio artistico, storico e culturale e delega al Sistema Bibliotecario di Ateneo;
Sebastiano Miccoli, dirigente Centro di Ateneo per le biblioteche – CAB; Marnie Campagnaro, curatrice mostra e docente FISPPA
“La vita di tutti i giorni è una vita in cui si è sbranati, mangiati vivi e, questa circostanza, la fiaba lo dice nella maniera più evidente con il lupo, l’orco, il drago. Qualsiasi discorso che gli adulti possano fare a un bambino per spiegare che la vita è piena di pericoli e che lui deve essere cosciente di questo, ma anche non averne paura, sarà un discorso falso e più debole di quello che la fiaba può fare” questo diceva Italo Calvino in un’intervista radiofonica sul potere della fiaba.
Nel 2023 ricorre il centesimo anno dalla sua nascita (15 ottobre 1923 – 19 settembre 1985). Nel 1956 Einaudi, nella collana “I Millenni”, pubblica Fiabe italiane, una raccolta di 200 favole da lui curata. Lo scrittore regala al pubblico italiano il primo corpus favolistico che l’Italia ancora non aveva, raccogliendo fiabe provenienti da tutte le regioni italiane. Non solo, Calvino inventa anche una lingua italiana che mantiene ciò che c’è di fresco e vivace della parlata dialettale con cui la fiaba è stata tramandata oralmente nei secoli.
C’è di più, per Calvino, gli oggetti hanno un ruolo rilevantissimo: posseggono una intrinseca capacità di agire e questo indipendentemente dal fatto che siano oggetti da fiaba. Nelle Fiabe italiane gli oggetti hanno un ruolo fondamentale: sono l’equipaggiamento necessario all’eroe per mettersi in viaggio (il bastone, il pane, le scarpe) o per provocare, ad esempio, la morte dell’eroina (pettini, fusi, cinture, mele avvelenate, anelli).
Nasce così l’idea della mostra bibliografica interattiva “ITALO CALVINO: POTERE E FASCINAZIONE DELLA FIABA” che attraverso un allestimento basato su tre colori (rosso, nero e bianco, come la Biancaneve dei fratelli Grimm descritta come figlia con la pelle bianca come la neve, le labbra rosse come il sangue e i capelli neri come l’ebano) richiama la narrazione fiabesca calviniana su più piani attraverso il libro tout court, l’illustrazione della fiaba, il gioco interattivo, la critica letteraria e gli archetipi fiabeschi. Tutti i colori di Calvino dunque, a cui si può aggiungere anche un “Viola”, come il nome della protagonista del suo Il barone rampante, a testimonianza dell’attenzione dello scrittore per le figure femminili nelle fiabe.

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