Anonimi

10 Settembre 2019

La mostra si intitola “Anonimi” della fotografa siciliana Giovanna Vacirca. In occasione dell’inaugurazione il gruppo teatrale Abracalam presenta “Migranze”, una performance teatrale sul tema dell’immigrazione. Curatore della mostra è Sergio Bergami.

ANONIMI

Anonimi
è una collezione di 12 immagini, scattate con una reflex digitale, con obiettivo 85 mm, il taglio quadrato è stato deciso in post produzione, così da realizzarne dei pannelli 50×50 cm.
La fonte luminosa è un bank posto di fronte al soggetto.
Le ragazze ritratte sono tutte richiedenti asilo, ospitate in un centro d’accoglienza presso Valderice, a Trapani.
La scelta di fotografarle di spalle nasce dall’esigenza di tutelare la loro privacy.
Non ho voluto creare una vera e proprio silhouette, staccando il soggetto dallo sfondo, ma ho preferito che la luce lo avvolgesse, rendendone morbidi i contorni.
La luce, in questo modo, diventa fonte di speranza.
Speranza di poter trovare un’identità, una vita migliore.

GIOVANNA VACIRCA

Sono Giò Vacirca, nata nel 73.
Sono siciliana, nata e cresciuta a pane, sole e mare!
Dopo essermi diplomata al Liceo Classico, decido di trasferirmi a Padova per seguire il corso di studi presso l’Istituto Superiore di Fotografia ed Arti Visive.
Diplomatami nel 1998, rimango a Padova per lavorare al seguito del Maestro Gastone Scarabello, presso il Blow Up Studio, a Rubano.
Decido poi di tornare a Trapani, lavorando presso lo studio fotografico Leonardo di Leonardo Frusteri.
Nel 2001 apro il mio studio fotografico IMAGO, occupandomi soprattutto di stil life, ritratti e cerimonie.
Sono una donna molto passionale, tra i miei hobbies quello del canto popolare.
Così come nella musica, metto passione nel mio lavoro, scovando l’anima nelle cose e nelle persone che ritraggo.

ANONIMI è la mia prima personale, ho sempre partecipato a collettive.
Ma questo progetto andava fatto, adesso, in questo periodo storico doloroso e complicato.

MIGRANZE

In occasione della inaugurazione il gruppo teatrale Abracalam presenta “Migranze” storie di profughi, da Enea alle carrette del mare L’azione ha come soundtrack un canto emblematico della nostra emigrazione (Mamma mia dammi cento lire) accompagnando storie di viaggi, naufragi, approdi, speranze… in una performance nata dalla convinzione che non è possibile ignorare quel “dramma che nel deserto e fra le sponde del
Mediterraneo rappresenta un grido di allarme anche per i popoli dell’opulenza”.

La mostra rimarrà aperta fino al 26 ottobre 2019 con i seguenti orari: dal lunedì al sabato dalle 8 alle 12 e dalle 15 alle 24, giorno di chiusura domenica.