Faceless: una battaglia contro il cyberbullismo

21 Gennaio 2014

Riconoscimento del Ministero dei Beni e Attività culturali Dipartimento dello Spettacolo dal vivo
Targa d’Argento del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e Targa d’Argento del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
Medaglia del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano quale Suo Premio di rappresentanza
Medaglia di Bronzo del Presidente del Senato della Repubblica
Premio Straight to the Audience del Festival of Festival quale eccellenza nel settore di eventi culturali
Il tema: Il bullismo
Il bullismo rappresenta sicuramente un allarme sociale e richiama l’attenzione preoccupata di quanti, educatori e genitori in primo piano, devono occuparsene pur senza disporre di strumenti adeguati. Per questo il progetto coinvolge il teatro che, grazie a professionisti del settore, può incidere fortemente arrivando direttamente al cuore, stimolando il desiderio di confrontarsi direttamente con l’argomento, ponendosi domande e cercando risposte concrete al problema.
Da alcuni anni sono chiari i danni che gli episodi di bullismo possono provocare sia alle vittime, colpite da patologie psico-fisiche di diversa entità, sia ai bulli stessi che, in un vorticoso disimpegno morale, rischiano di trasformarsi in delinquenti comuni (statistiche recenti dicono che la quasi totalità finisce invischiata in situazioni gravi di droga, spaccio, criminalità).
Oltre ai diretti interessati la ricaduta negativa colpisce l’ambiente e le persone circostanti, genitori, insegnanti, educatori, compagni, che spesso non comprendono la pericolosità del fenomeno e anzi, con il silenzio, la legittimano.
La necessità di affrontare questo tema di attualità deriva dal poco interesse verso il fenomeno che ha caratterizzato gli ultimi anni. Le gesta dei bulli, che in questo momento riempiono le pagine dei quotidiani, per molti anni sono state taciute o minimizzate, quasi a sostegno di quella tesi che vuole le prepotenze, fatte e subite, come una normale tappa della crescita, una fase necessaria nel passaggio all’età adulta. Dunque il fenomeno del bullismo non interessa unicamente l’aggressore e la vittima, ma riguarda il modo di stare insieme nel gruppo. Il bullo, infatti, ha bisogno degli spettatori e della loro omertà: costoro all’inizio, in modo inconsapevole, legittimano il comportamento, ridendo e banalizzando le aggressioni, con il tempo però sviluppano un atteggiamento omertoso basato su una duplice paura: di contrapporsi al bullo e di diventare a loro volta vittime.
Il mezzo come il teatro è sicuramente un’esperienza formativa che rende possibile la comprensione del fenomeno e, si spera, la sua definitiva cessazione. Nello specifico abbiamo voluto trattare il fenomeno del cyber-bullismo che ha fatto e continua a fare numerose vittime. È cronaca recente la storia di Carolina che si è suicidata gettandosi dal balcone del terzo piano a causa, appunto, del bullismo via blog. Infatti l’accusa più pesante fatta dai giovani utenti dei social network (anche Facebook è piena di ricordi e di più o meno velate accuse) è quella di bullismo: viene stigmatizzato l’atteggiamento di alcuni coetanei, tra cui anche dei compagni di scuola, che avrebbero ripetutamente e pesantemente insultato la ragazza fino a provocare in lei uno stato di profonda vergogna e prostrazione. Ma prima di lei ci sono stati Amanda, Davide, Flora, Jadin, Barbara…
Teatro sociale
La filosofia che ispira la proposta è quella della prevenzione educativa destinata a combattere i problemi che affliggono la scuola e la società grazie alla straordinaria efficacia della comunicazione legata al coinvolgimento emotivo che solo il Teatro può realizzare nell’animo umano. Basti pensare alla capacità, che i giovani posseggono in larga misura, di autoidentificazione e di imitazione che si genera per mode e abitudini indotte dagli spettacoli di massa: è sotto gli occhi di tutti la ricerca disperata delle giovani generazioni di modelli da copiare.
Quindi il meccanismo di prevenzione si attiva con uno spettacolo teatrale che, rifuggendo da banali tentazioni didattiche, punti invece al racconto di storie vere sublimate dalla mediazione dell’arte che ne aumenta la potenza comunicativa.
Stabilito come assunto che l’unico messaggio legittimabile, escluse le impossibili ed inutili azioni impositive e raccomandatorie, può esistere unicamente in forma di comunicazione, ne deriva la considerazione che quanto maggiore fosse l’efficacia di questa tanto maggiore potrebbe essere la possibilità di avvicinarsi all’obbiettivo prefissato.
Il Teatro può trasmettere emozioni e pensieri più di quanto qualsiasi altro mezzo di comunicazione possa fare.
Basti pensare alla capacità, che i giovani posseggono in larga misura, di auto-identificazione e di imitazione che si genera per mode e abitudini indotte dagli spettacoli di massa: è sotto gli occhi di tutti la ricerca disperata delle giovani generazioni di modelli da copiare.
Quindi il meccanismo di prevenzione si attiva con uno spettacolo teatrale che, rifuggendo da banali tentazioni didattiche, punti invece al racconto di una storia, sublimata dalla mediazione dell’arte, che ne aumenta la potenza comunicativa. Il teatro d’attore risponde a questi requisiti dal momento che si alimenta dei valori etici ed estetici propri di ogni arte e si configura come eccellente mezzo di comunicazione educativa. Lo spettatore è portato ad identificarsi con l’attore e a fare propria, di conseguenza, la tematica che viene sviluppata dalla recitazione.
Il perché dello spettacolo
Il Teatro Ragazzi G. Calendoli Onlus ha realizzato, in compartecipazione con la Compagnia Teatro della Gran Guardia, nei due anni appena trascorsi, il progetto Senza gravità relativo al bando Giovani Protagonisti del Dipartimento della Gioventù – Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Obiettivo del progetto è stata la realizzazione di percorsi di sensibilizzazione e prevenzione rivolti a giovani e giovanissimi, sui temi del bullismo, delle dipendenze, dell’affettività e dell’integrazione svolti attraverso la pratica teatrale.
In seguito agli incontri con gli studenti, anche con laboratori all’interno delle scuole, si è sentita l’esigenza di far nascere uno spettacolo che parlasse dei problemi che maggiormente toccano i giovani.
Presentazione dello spettacolo
Nasce così, grazie alla scrittura scenica e alla regia di Gianni Gastldon e Franca Pretto, Faceless, sul tema del cyber bullismo.
In scena due giovani attori, entrambi diplomati all’Accademia Palcoscenico dello Stabile del Veneto: Eleonora Fontana e Nicola Perin.