Leafie – Storia di un amore
24 Ottobre 2012Una gallina di nome Leafie non sopporta la cattività del pollaio. Quando finalmente riesce a fuggire e a soddisfare la sua voglia di libertà scopre che il mondo è un luogo ostile, popolato da predatori come la donnola One-Eye. Quando trova un anatroccolo, rimasto orfano a causa di One-Eye, Leafie decide di allevarlo come se ne fosse la madre, nonostante le innumerevoli differenze che separano le due specie. La forza dei coreani è quella di cimentarsi pervicacemente anche con generi a loro ignoti, mettendo da parte la timidezza del neofita e prendendo il toro per le corna. È successo così con il wu xia, genere che hanno lentamente fatto loro, ora avviene con il cinema d’animazione, da sempre appannaggio di Stati Uniti, Giappone, Francia e altri in seconda battuta, ma mai prerogativa della Corea del Sud. Guardando Leafie tutto si direbbe meno che questo. E non è solo una questione di tecnica, per la ricchezza degli sfondi – una gioia per gli occhi scorgere i particolari nell’intrico della foresta – o di nostalgia, per un’antropomorfizzazione degli animali di stampo classico. In Leafie vive lo spirito del cinema di animazione pedagogico anche nella sua crudeltà, quello della Disney classica di Bambi o delle fiabe di Hansel e Gretel. I bambini piangeranno, ma non è forse vero che è anche questo un veicolo per portare il messaggio a destinazione, dove tanta animazione recente con la sua melassa non riesce più a comunicare alcunché?