



Un’altra vita
Pubblicato il 18 Gennaio 2018La giornalista Antonella Prigioni presenterà il libro del Professore Diego De Leo.
Il prof. presente alla libreria ripropone, a distanza di alcuni anni dalla fortunata prima edizione, una seconda uscita del suo
libro Un’altra vita. Viaggio straordinario nella mente di un suicida.
Una riedizione che aggiunge importante materiale alla prima mappatura, compiuta dal Professore grazie al suo
particolare punto di osservazione – umano e professionale – percorrendo quei cupi e misteriosi territori dell’anima
per approdare, comunque e sempre, in un luogo di luce, di amore e speranza.
In questo libro, di facile e coinvolgente lettura, sono proposti vari esempi appartenenti a due distinte casistiche che
ruotano attorno al suicidio e che hanno come protagonisti i sopravvissuti. Da una parte c’è chi ha varcato la soglia progettando una fine che poi non si è fortunatamente compiuta; dall’altra i racconti di chi invece ha subito la perdita di un proprio caro che ha deciso in qualche modo di voler varcare definitivamente quella soglia.
Sopravvivere, in entrambi i casi si rivela complesso.
Chi si trova davanti l’irrimediabile scelta di un proprio caro molto spesso sprofonda nel dolore, talvolta aggravato dallo
stigma.
Solo condividendo il dolore si riesce a trasformarlo. E nella trasformazione del dolore si scopre la bellezza della
vita, si capisce perché sia fondamentale prendersene cura.
Sono gli stessi sopravvissuti che ce lo raccontano. Il professor Diego De Leo ha svolto la sua attività tra l’Italia e l’Australia e seppure i racconti e le ambientazioni siano differenti, si coglie nettissima nei sopravvissuti alla tragica scelta iniziale la sensazione di grazia che provano per essere ancora vivi.
Quello che li aveva condotti fino al baratro risulta ora, che alla tragedia sono scampati, come una piccola cosa rispetto
al dono grande della vita.
Il lettore che legge questi racconti si commuove e sente forte le difficoltà di coloro che hanno vissuto queste esperienze; si commuove soprattutto perché da questi racconti le voci dei protagonisti da buie si fanno sempre più luminose e illuminanti.
Perché l’amore è inesauribile ed è ancora più potente se nasce dalle macerie. Se sorge dalle ferite.

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