Pic nic del Doge

23 Marzo 2016

In questo giorno di Pasquetta si potranno acquistare e degustare prelibatezze veneziane, cicchetti, fritti e baccalà preparati da chef di street food.

Un modo originale per far apprezzare ai numerosi visitatori italiani e turisti internazionali il ricco simbolismo che si snoda nel percorso, dove a fianco di alberi ultra secolari provenienti dai quattro continenti- America, Asia, Africa e Europa – portati in Italia oltre tre secoli fa, si possono leggere vari messaggi tra spiritualità cristiana, paganesimo e allegorie filosofali.
Il Giardino venne realizzato nel 1665 su progetto di Luigi Bernini, su commissione della famiglia Barbarigo, che diede i natali al Santo Gregorio. E molti sono i significati e allegorie di purificazione e salvezza dell’anima che l’importante famiglia veneziana volle trasmettere. Si inizia con la figura mitologica di Diana, dea della caccia e delle mutazioni, che si erge sopra il maestoso Padiglione – portale d’ingresso al Giardino fino all’800, ossia fino a quando era possibile giungere a Valsanzibio in barca direttamente da Venezia – per arrivare al percorso del Labirinto, in bossi secolari e perfettamente conservato, che presenta sette vie trabocchetto come i sette vizi capitali. Nel cuore del Giardino, dove decumano e cardo si intersecano, si trova la scultura di Argo dai cent’occhi, in pietra d’Istria, e difronte c’è quella di Mercurio, e poi altre statue che raffigurano Fertilità e Salubrità. Si arriva all’isola dei Conigli, metafora della vita umana, si procede verso la Statua del tempo, metafora dell’anima che si eleva al cielo, si passa poi davanti agli scherzi d’acqua per giungere alla Scalinata del Sonetto, dove i versi incisi sottolineano la vocazione di pace e serenità del Giardino.