Charles Correa

11 Ottobre 2014

«Dall’inizio dei tempi, l’uomo ha sentito intuitivamente l’esistenza di un altro mondo: un mondo non manifesto la cui presenza sottolinea – e rende sopportabile – il mondo che sperimenta ogni giorno. I principali veicoli coi quali esploriamo e comunichiamo le nostre nozioni di quel mondo non manifesto sono la religione, la filosofia e le arti» così, Charles Correa, uno dei più grandi architetti del mondo descrive la sua filosofia di progettazione.
Charles Correa con i suoi straordinari e stimolanti disegni, ha svolto un ruolo fondamentale nella creazione di un’architettura per la post-indipendenza dell’India. Tutto il suo lavoro – dal curato e dettagliato Mahatma Gandhi Memorial Museum a Ahmedabad alla Torre appartamento Kanchanjunga a Mumbai, la Jawahar Kala Kendra a Jaipur, la progettazione di Navi Mumbai, il MIT’s Brain e il Cognitive Sciences Centre di Boston, e, più recentemente, il Centro Champalimad per l’Ignoto di Lisbona – pone particolare enfasi sulle risorse prevalenti, l’energia e il clima come determinanti principali l’ordinamento dello spazio. «Lo si potrebbe definire anche uno yogi, un guru, così come vengono valorizzate in India le personalità capaci di cogliere l’ineffabile che ci circonda. Certamente» dice Edoardo Narne, docente del Dipartimento IGEA, che lo presenterà alla lectio magistralis «possiamo considerarlo un maestro dei tropici, progettista che ha saputo sempre affrontare le questioni architettoniche rapportandole alle differenti specificità climatiche». L’incontro con Charles Correa sarà inoltre l’inizio del ciclo di lezioni del Corso di laurea in Ingegneria Edile e Architettura che ogni anno affianca le normali attività didattiche con particolari lezioni sul campo e conferenze mirate sulle opere di un grande architetto. I docenti oltre a lavorare fianco a fianco con gli studenti analizzando i progetti di un autore particolarmente significativo nel panorama dell’architettura mondiale, li accompagnano nelle città o nei luoghi in cui affondano le sue radici teoriche o dove sono ospitate le sue realizzazioni. Nei precedenti anni accademici una parte consistente dell’attività didattica e di ricerca si era concentrata, rispettivamente, sulle figure e sulle opere di Louis Kahn, Le Corbusier e Renzo Piano. Quest’anno la formula è stata confermata per Charles Correa che avrà modo, durante la lectio magistralis, di spiegare la sua filosofia di progettazione e il rapporto tra uomo e arte.