I Notturni d’Arte alla scoperta del cielo della Grande Guerra
12 Agosto 2015Lo spettacolo è proposto dai Notturni d’Arte, manifestazione organizzata dall’Assessorato Cultura e Turismo del Comune di Padova con il contributo di Cassa di Risparmio del Veneto e dedicata quest’anno alla Grande Guerra in occasione del suo centenario. Al Planetario il pubblico guarderà con gli occhi di oggi il cielo di quegli anni con la guida di un astronomo, che ne illustrerà la bellezza immutabile e accennerà alla grande evoluzione della conoscenza avvenuta in questi cento anni. Negli anni della Grande Guerra il telescopio più grande del mondo aveva un diametro di 150 cm e si trovava sul monte Wilson in California. Era già in costruzione un grande telescopio del diametro di 250 cm, inaugurato a guerra finita nel 1918. Gli astronomi si interrogavano sulla natura delle nebulose e solo qualche audace osava immaginare che quelle di forma spiraleggiante potessero essere altri Universi Isola come la Via Lattea, invece di parti interne alla stessa come era opinione dei più. Cominciavano ad esserci evidenze sperimentali in tal senso, grazie alla spettrofotografia, e si stavano mettendo a punto tecniche promettenti per misurarne le distanze. La grande contesa tra gli astronomi sulla natura delle nebulose a spirale si risolse clamorosamente nel 1919, spodestando ancora una volta l’uomo dal centro del Cosmo. Nel 1916 Albert Einstein pubblicò la Teoria Generale della Relatività, strumento insostituibile dell’astrofisica d’oggi. Solo dopo la guerra, dal 1918 al 1926, l’ex avvocato E.Hubble, già astronomo a tempo pieno al nuovo grande telescopio da 250 cm sul Monte Wilson, scoprì che le nebulose a spirale sono numerosissime e lontanissime, grandi come la Via Lattea e le chiamò Galassie e che lo spazio inimmaginabilmente e sorprendentemente vasto in cui si trovano è in rapida espansione.