È l’Anno della luce
18 Novembre 2015Agli animali che vivono al buio – gufi e civette, pesci antartici e abissali – sono dedicate mercoledì 18 novembre alle ore 17.00 le due conferenze al Museo di Zoologia di via Jappelli, 11 a Padova che hanno per titolo “Animali al buio”: Matteo Griggio interverrà su “Gufi e civette: la silenziosa banda dei notturni” mentre Emilio Riginella parlerà di “Sottozero e senza luce: pesci antartici e abissali. Dalle ore 18.00 al termine degli incontri è prevista una visita guidata alla fantastica collezione universitaria del Museo.
Sempre domani, mercoledì 18 novembre alle ore 16.30, questa volta al Museo di Scienze Archeologiche e d’Arte di Palazzo Liviano di Piazza Capitaniato, 7 a Padova sarà la volta del mondo “fatto di colori” e che fin dall’antichità ha spinto l’uomo a interrogarsi interrogato sulla loro origine nel tentativo di riprodurli servendosi di quanto la natura metteva a disposizione per ricavarne pigmenti. Saranno illustrati, quindi, i principali pigmenti inorganici naturali e di sintesi il cui corretto riconoscimento consente di ricostruire l’immagine di un antico mondo a colori ormai largamente perduto. Nella conferenza dal titolo “Colori nella storia e storia dei colori: dal minerale al pigmento” attraverso le parole di Gianmario Molin e Isabella Piovesan del Dipartimento dei Beni Culturali dell’Ateneo sarà così possibile apprezzare, nell’ambito delle prime realtà proto-urbane e proto-statali, quali siano state le conoscenze naturalistiche e geografiche finalizzate al reperimento delle materie prime così come le competenze piro-tecnologiche per la produzione dei colori di sintesi.
Ancora mercoledì 18 novembre ore 16.30 in Aula C di Palazzo Cavalli con entrata da via Matteotti, 30 Padova si parla di “Fossili in technicolor”. I colori sono uno degli attributi degli organismi viventi che più ci meravigliano, basti pensare ai riflessi metallici delle ali delle farfalle o alle complesse geometrie cromatiche di una conchiglia. Essi nascono per lo più dall’interazione della luce con particolari sostanze o microscopiche strutture presenti nel loro corpo e possono assolvere molteplici funzioni, come mimetismo, esibizione, avvertimento. Per quanto rara, la conservazione in un fossile dei colori dell’organismo originale è un fenomeno affascinante perché contribuisce a ricostruire in modo più realistico la vita del passato. Passando in rassegna alcuni di questi insoliti casi, scopriremo come i colori si possono conservare nei fossili, come si studiano e quale significato hanno. In questo ambito si colloca la conferenza di Roberto Gatto del Dipartimento di Geoscienze che ha per titolo “Fossili in technicolor: luce sui colori degli organismi del passato”, Al termine della conferenza sarà possibile visitare i musei del Dipartimento di Geoscienze a Palazzo Cavalli (Museo di Geologia e Paleontologia e Museo di Mineralogia).
Infine giovedì 19 novembre alle ore 16.30 sempre in Aula C di Palazzo Cavalli con entrata da via Matteotti, 30 a Padova Alessandro Guastoni (Museo di Mineralogia) parlerà di “Minerali in technicolor: capolavori naturali di tinte e colori”. La conferenza spiega cosa succede alla luce quando colpisce un minerale (assorbimento, dispersione, riflessione, rifrazione, ri-emissione o trasmissione) per chiarire l’origine del cromatismo. Il colore è causato dall’assorbimento selettivo della luce che interagisce con la materia di cui sono composti i minerali (atomi, ioni, ed eventuali difetti strutturali). Uno dei fenomeni ottici più caratteristici tra i minerali è di riemettere una vivida fluorescenza se vengono esposti a sorgenti di luce ultravioletta o ai raggi X. Alcuni minerali, come ad esempio le tormaline, possono avere i colori di tutto lo spettro nel campo della luce visibile. Al termine della conferenza è possibile visitare i musei del Dipartimento di Geoscienze a Palazzo Cavalli.