
Gioacchino Rossini. Dagli esordi veneziani sino alla conclusione della sua carriera italiana
29 Gennaio 2019Gioachino Rossini. Vita e opere
Uomo eccezionale, musicista prodigioso e prolifico, Gioacchino Rossini nacque a Pesaro nel 1792 in una famiglia dove la musica era di casa: il padre era suonatore di corno e la madre possedeva buone doti canore che la portarono a esibirsi come soprano per un certo periodo. Nel 1787 la famiglia Rossini si trasferì a Lugo dove il giovanissimo pesarese ebbe modo di mettere in luce le sue straordinarie doti musicali per il canto, il cembalo e vari strumenti ad arco. A Bologna iniziò lo studio della composizione sotto la guida del famoso padre Stanislao Mattei, insegnante severo e inflessibile che, oltre all’apprendimento del tradizionale contrappunto, gli fece conoscere i capolavori cameristici e vocali dei grandi maestri del classicismo viennese, Haydn e Mozart. In questa scuola dunque Gioachino acquisisce una formazione fra le più solide, un mestiere che in seguito gli permetterà di scrivere in maniera rapidissima le sue opere. Il 1810 segna l’inizio della sfolgorante carriera di Rossini che, a soli diciotto anni, fece rappresentare al teatro veneziano di S. Moisè la farsa in un atto” La cambiale di matrimonio”. Da questo momento in pochi anni creò trentanove opere (tra serie e buffe), rappresentate nei più importanti teatri italiani e stranieri. Da Milano a Venezia, da Roma a Napoli, da Vienna a Londra, a Parigi si conquistò specialmente con le sue opere buffe un pubblico europeo. Ma, al culmine del trionfo ad appena trentasette anni, dopo aver dato alla luce un capolavoro come il Guillaume Tell ,mette la parola fine alla sua produzione operistica. L’improvviso silenzio creativo del cigno pesarese sarà interrotto solamente da due composizioni di musica sacra (Stabat mater e Petite Messe solennelle), e da alcuni brani da camera vocali e strumentali che il maestro definì “peccati di vecchiaia”. Si spense a Passy (Parigi) il 13 novembre 1868.
La popolarità del compositore marchigiano si deve soprattutto al Barbiere di Siviglia, ma fortunatamente, a partire dagli anni ottanta del Novecento, le rappresentazioni pesaresi del Rossini Opera Festival unite a un intenso fervore di studi musicologici hanno contribuito allo sviluppo di un’autentica Rossini-renaissance e alla conseguente valorizzazione e diffusione di moltissimi altri capolavori sia tra le opere serie che tra quelle buffe.
Venerdì 1 febbraio 2019, ore 16, sala Anziani Comune di Padova
“Dagli esordi veneziani del 1810 sino alla conclusione della sua carriera italiana(1823)”
Docente: Prof.ssa Elisa Grossato
Direttore del Concentus Musicus Patavinus, Centro di Studi Ricerche e Formazione Musicale dell’Università degli Studi di Padova