Buttati giù, zingaro

6 Maggio 2013

Dijiana presenterà il libro Buttati giù, zingaro. La storia di Johann Trollmann e Tull Harder di Roger Repplinger, con alcune avvincenti letture e ospiti d’eccezione, tra cui il presidente della Cooperativa Romano Drom, Giorgio Bezzecchi, e il presidente dell’Associazione Upre Roma – e traduttore del libro – Paolo Cagna Ninchi. L’evento è organizzato in collaborazione con il corso di Metodologia della Ricerca Sociale II della prof.ssa Annalisa Frisina (Università degli studi di Padova – FISSPA), Federazione Rom e Sinti Insieme, la Cooperativa Romano Drom e l’associazione Upre Roma; sono state invitate ad intervenire anche le associazioni cittadine Aizo e Opera Nomadi, nonché le comunità Rom e Sinti di Padova.
Il libro racconta la vicenda intrecciata di due eroi dello sport tedesco negli anni dei grandi e drammatici rivolgimenti della storia europea.
Il sinto “Rukeli” Trollmann, cresciuto nella città vecchia di Hannover, il pugile danzante, per il suo stile elegante è il beniamino del pubblico maschile e femminile della Repubblica di Weimar. Nei primi anni Trenta all’apice della forma diventa un pretendente per il titolo di campione nazionale nei pesi mediomassimi, ma ha un difetto: è uno “zingaro” e inoltre il suo stile non è “ariano”. Ciononostante non si può impedirgli di competere e nel giugno del 1933 combatte e vince il suo match per il titolo. I nazisti prima cercano di contestare il risultato del match, di fronte alle proteste del pubblico Rukeli riceve la corona di campione che però gli viene tolto dopo una settimana dall’autorità pugilistica tedesca orami completamente in mano ai nazisti.
Ma la cosa è troppo grossa, devono concedergli un’altra opportunità, ma lo fanno a condizione che rinunci al suo stile e combatta da “ariano”, fermo in mezzo al ring a scambiarsi pugni. Il suo avversario è il più forte picchiatore europeo. Rukeli sa che a quelle condizioni perderà e allora risponde a suo modo: vogliono un ariano, farò l’ariano. Si presenta sul ring con i capelli tinti di biondo e il corpo coperto di borotalco, si mette in mezzo al ring e per 5 round si scambia pugni fino a cadere sul tappeto in una nuvola bianca. Con questo gesto straordinario la sua carriera è finita, così come è finita la convivenza di rom e sinti nella Germania nazista che dal 1942 saranno perseguitati perché “razza” da sterminare come la “razza” ebraica.
Espulso dall’esercito perché zingaro, Rukeli finisce nel campo di concentramento di Neuengamme dove incrocia Tull Harder, il grande centravanti della squadra di Amburgo e della nazionale tedesca. L’eroe del calcio è l’opposto di Rukeli: di famiglia borghese, aderisce subito al nazionalsocialismo, entra nelle SS e viene impiegato nei Lager. Il destino dell’uno è di porre fine al destino dell’altro, una fine che sarà l’ultima espressione dell’orgoglio e della dignità dello “zingaro”. Costretto a sfidare uno dei kapò più feroci in un match davanti a tutti prigionieri e alle SS del Lager, Rukeli sa che se perde si salva, ma mette ko l’aguzzino, ridicolizzandolo, così come aveva ridicolizzato il razzismo nazista. La vendetta del kapò sarà la stessa, annientare: pochi giorni dopo lo smacco, ucciderà lo “zingaro”.
La storia è raccontata con una grande documentazione e dà, attraverso queste due figure, uno sguardo approfondito sul nazismo e sulle drammatiche vicende del secolo scorso.
Dijiana Pavlovic
Nata e vissuta in Serbia fino al 1999, Dijana si laurea nello stesso anno nella Facoltà delle arti drammatiche di Belgrado. Sempre nel 1999 si trasferisce a Milano, dove si sposa e dove attualmente lavora.
Da tempo Dijana promuove la cultura e la letteratura rom e svolge anche il ruolo di mediatrice cul-turale nelle scuole. È stata candidata per il consiglio comunale di Milano nel 2006 nella lista Uniti con Dario Fo e al Parlamento italiano nel 2008 nelle file della Sinistra Arcobaleno.
Agli inizi del 2007 promuove con associazioni, comitati, esponenti della società civile la Rete No-pattodilegalità che si propone di contrastare il Patto di legalità e socialità del Comune di Milano che sottopone a un doppio regime legale i cittadini rom.
Nell’ottobre 2007, attuando uno sciopero della fame contro il Comune di Milano, favorisce la costi-tuzione di un tavolo – che raccoglie le associazioni e il sindacato milanesi – che elabora una piat-taforma di intervento sulla questione rom.