L’opera di Quirino De Giorgio (1937-1940)

4 Aprile 2012 By

Questo studio è incentrato sui progetti di architettura che Quirino De Giorgio (1907-1997) ha elaborato come responsabile della politica edilizia del partito fascista nella provincia di Padova negli anni compresi tra il 1937 e il 1940. De Giorgio è stato indagato finora soprattutto per la militanza nel movimento futurista durante i primi anni trenta, ma la tesi qui sostenuta è che, più che i disegni del periodo marinettiano, siano le opere ideate ed eseguite dopo la guerra d’Etiopia a presentare aspetti di raffinata innovazione nel panorama dell’architettura italiana e internazionale del periodo. Grazie alla protezione del federale di Padova Umberto Lovo, De Giorgio si astrae dalle contingenze comuni alle consuetudini e all’economia della provincia italiana per elaborare progetti fantastici, evocativi di un mondo ideale. Ma l’irrealtà della propria architettura significa per lui il porsi, senza rendersene conto, come una aberrazione nella macchina tecnico-burocratica del partito, e la conseguente epurazione. Come sia avvenuto il passaggio dall’esperienza futurista alla particolare versione che del classicismo De Giorgio formula alla vigilia della guerra è il tema affrontato nel volume.