Cesare deve morire, al Piccolo Teatro
4 Aprile 2012Roma, oggi. Nel teatro del carcere di Rebibbia si chiude la rappresentazione del Giulio Cesare di Shakespeare. Mentre gli ’attori’ rientrano nelle rispettive celle, l’azione torna in flash back a sei mesi prima. Il regista teatrale Fabio Cavalli illustra ai detenuti il progetto della messa in scena del Giulio Cesare. Prima tappa, i provini. Seconda tappa: l’assegnazione dei ruoli. E di questi che nella finzione saranno Cesare, Bruto, Cassio si dice chi sono e a quali pene sono stati condannati. Poi cominciano le prove tra ansia e speranze, e arriva il momento in cui l’interpretazione di un personaggio fittizio si scontra con quello che si è e si è stati nella vita. Rabbia, ripicche, scontri verbali. Poi si va in scena, il pubblico segue con attenzione e alla fine applaude. Ed ecco di nuovo l’inizio con il rientro in cella.