Alla scoperta dei sapori veneti: il Tai Rosso e il baccalà mantecato
13 Ottobre 2017Fino al 2007 si chiamava Tocai Rosso, ma dopo la battaglia giudiziaria iniziata negli anni 50, dove l’Ungheria ne uscì come unico custode del termine Tokaj, abbiamo imparato a chiamarlo Tai Rosso.
È un vitigno autoctono dei Colli Berici, in cui ha trovato una specifica identità, benché la sua natura genetica sia quella del Cannonau sardo, del Grenache francese e della Garnacha spagnola.
I Pegoraro ci credono profondamente tant’è che dallo stesso vitigno realizzano quattro diverse interpretazioni:
1. Il Tai Rosso Doc, per tutti il “vino della casa”, è un vino fresco dai caratteristici profumi di marasca, piccoli frutti rossi e gradevole chiusura in rosa canina e spezie.
2. Rovea è la versione Riserva del Tai Rosso, che con l’affinamento in legno si arricchisce in struttura e complessità. Peccato che ne venga prodotto sempre poco, quindi aspettiamo con pazienza Novembre per degustare il 2015.
3. Il Rosé Brut viene spumantizzato con il metodo Charmat per mettere in evidenza le note fresche e fruttate. Una bollicina facile per l’aperitivo o in abbinamento a piatti delicati.
4. Infine dalla continua sperimentazione nasce il Tai Rosso Metodo Classico Dosaggio Zero, che vede Pegoraro unico interprete in tutti i Berici per questa tipologia: perlage fine e persistente, profumi che ricordano la mela matura e i petali di rosa, cremoso e sapido, ottimo spumante a tutto pasto.
Il baccalà, re dei piatti della tradizione vicentina, va a braccetto con i vini del territorio, che si addicono a ripulire il palato dalla sua tipica grassezza. C’è chi lo sposa con il fruttato Vespaiolo, altri vi preferiscono il “tagliente” Durello, ma diciamoci la verità: la morte
sua è con il Tai Rosso.
Nel centro storico di Padova, “Sotto il Salone”, in uno dei luoghi più suggestivi e cuore nevralgico dello “shopping gourmand”, sorge da oltre 30 anni la Gastronomia Marcolin. Il suo fiore all’occhiello è indubbiamente il baccalà, importato direttamente dalle Isole Lofoten in Norvegia e sempre disponibile in tutte le sue varianti: mantecato oppure alla vicentina, fritto o in insalata, secco, sotto sale o anche già ammollato pronto per essere cucinato.
La famglia aspetta in enoteca per degustare il baccalà mantecato assieme ai vini Pegoraro presentati direttamente dal giovane Enrico.