
Vivere alla grande
16 Marzo 2016Uno sconcertante affresco sul gioco d’azzardo e sui suoi occulti retroscena andrà in scena oggi al cinema Esperia con il documentario “Vivere alla grande” di Fabio Leli.
Un evento speciale al cinema che vedrà come ospite proprio il regista Fabio Leli, che presenterà il film e si intratterrà col pubblico alla fine della proiezione.
Vivere alla Grande è il sogno di ogni giocatore d’azzardo e il nome di un Gratta & Vinci, che promette 500.000 Euro subito, più 10.000 per vent’anni e 100.000 di bonus finale. E’ la speranza di poter risolvere la propria vita. Ma purtroppo può essere un’astuta trappola, perché la probabilità di effettuare quella vincita, risiede solo in 5 biglietti su 30 milioni. Ma purtroppo questo sul biglietto non c’è scritto. Il progetto di documentario “Vivere alla Grande” nasce proprio con l’intento di informare e raccontare il grosso inganno che subiscono ogni giorno milioni di persone in Italia. Non con con noiosi dati e numeri, ma articolando le informazioni in una storia, cercando di far comprendere ciò che accade nella maniera più gradevole e attraente possibile.
In Italia ci sono oltre 410 mila slot machine, una ogni 150 abitanti. Dalla ludopatia, con vittime e meccanismi psicologici, l’obiettivo si allarga sulla legalizzazione che, in qualche modo, regola il gioco d’azzardo, sebbene mai venga definito così. Le domande che emergono sono: Chi ha favorito il fenomeno? E con quale scopo? E poi: lo Stato ci guadagna veramente? Una ricognizione minuziosa mai vista prima di un problema sociale con molti versanti oscuri, che ha rovinato migliaia di famiglie italiane ed ha arricchito “i soliti ignoti”…che il film del giovane regista pugliese prova a smascherare.
Le vicende di Francesco e Mattia: Due ore e mezzo di denuncia dell’azzardo, un approfondimento che svela i retroscena anche di un “gratta e vinci”. Parlano le storie. Francesco poteva contare su vita agiata, buon lavoro, moglie e figlia affiatati. Ha buttato via tutto con il gioco. Due anni dopo sta ancora pagando i debiti. La moglie e la bambina vivono lontano. Poi la storia terribile di Mattia, ventenne che si è impiccato perché non riusciva a lasciare il gioco, i suoi debiti, i suoi squallori. “Vivere alla grande” svolge in pieno la sua funzione di cinema civile incrociando fatti e dati, inchieste e spiegazioni. Non trascura nessun esperto: sociologi, psicologi, investigatori, magistrati, politici, esponenti di associazioni per il recupero, persino matematici. L’aspetto più inquietante è l’intreccio tra settori della politica e le lobby del gioco. Le pubblicità rassicuranti, le slot machine che affollano non solo luoghi dedicati alle scommesse, ma bar e persino latterie, alimentano una febbre che coinvolge sempre più persone, minori compresi, tanto più quando l’economia in crisi alimenta l’illusione di poter sistemare tutto con una vincita. I soldi verso l’azzardo tolgono ossigeno ad altri consumi. Per non parlare della forte infiltrazione nel settore da parte della criminalità organizzata.